Decreto Salva-casa: semplificazioni edilizie per gli italiani
Il piano di Matteo Salvini per regolarizzare le abitazioni e favorire la commerciabilità
Il decreto “Salva-casa” è stato approvato oggi, venerdì 24 maggio, in Consiglio dei ministri, diventando realtà grazie al piano del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Questo provvedimento mira a sanare irregolarità definite “piccole” presenti in oltre la metà delle abitazioni degli italiani.
Nel decreto “Salva-casa” sono previsti interventi su varie piccole irregolarità che riguardano la quotidianità, come verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Matteo Salvini stesso ha spiegato in conferenza stampa che il decreto riguarda tutto ciò che si trova all’interno delle abitazioni.
Secondo le stime disponibili, circa 21 milioni di cittadini potrebbero beneficiare di queste nuove regole, anche se il termine “condono” non viene utilizzato dal vicepremier, che preferisce parlare di “sanatorie”.
Il decreto “Salva-casa” prevede diverse misure, tra cui l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione solare e dagli agenti atmosferici. Si ampliano le tolleranze costruttive ed esecutive, si semplifica l’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità e si introduce il principio del silenzio assenso.
Il piano di Salvini mira principalmente a semplificare le pratiche burocratiche necessarie per regolarizzare interventi edilizi in casa, con tolleranze tra il 2% e il 5% in base alla superficie. L’obiettivo è liberare gli appartamenti da normative rigide che ne ostacolano la commerciabilità e l’accesso a mutui e contributi.
Le novità del decreto riguardano esclusivamente le cosiddette “lievi difformità”, che includono varie situazioni come incertezze interpretative della disciplina vigente, difformità edilizie risultanti da interventi non autorizzati e parziali difformità non sanabili a causa della doppia conformità.
Il decreto semplifica le procedure vigenti introducendo il silenzio-assenso e consentendo l’installazione di tende e strutture di protezione solare in regime di edilizia libera. Le sanzioni previste sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e possono essere utilizzate per progetti di recupero urbano.
Le sanzioni introdotte dal decreto “Salva-casa” vanno da 1.032 a un massimo di 30.987 euro. Per le difformità più gravi, il rilascio del permesso è subordinato al pagamento di una sanzione pecuniaria pari al doppio dell’aumento del valore dell’immobile conseguente agli interventi.
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