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Nuove regole sugli autovelox: cosa cambia e come influirà sulle multe stradali

Il decreto Salvini per disciplinare l'uso degli autovelox e garantire la sicurezza stradale

Nuove regole sugli autovelox: cosa cambia e come influirà sulle multe stradali

Sugli autovelox cambia tutto, o quasi. Il decreto sui dispositivi di rilevazione della velocità, annunciato dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini durante un question time alla Camera la scorsa settimana, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 28 maggio. L’obiettivo del provvedimento, in vigore da inizio giugno, è chiaro almeno nelle intenzioni: disciplinare in modo rigoroso l’uso e la collocazione degli autovelox per garantire che siano strumenti di sicurezza e non un mezzo per aumentare le entrate comunali attraverso le multe. Secondo una statistica del Sole24Ore, le multe per infrazioni stradali nel 2023 hanno fruttato oltre 1,5 miliardi di euro, il 6,4% in più rispetto al 2022 e il 23,7% in più del 2019. I comuni medio-piccoli, con meno di diecimila abitanti, hanno incassato complessivamente 238,6 milioni di euro.

Le nuove regole sugli autovelox volute da Salvini prevedono diverse modifiche significative. Tra le novità più rilevanti, il decreto stabilisce che gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo e con distanze precise: almeno un chilometro prima fuori dai centri urbani (strade extraurbane), 200 metri prima sulle strade urbane di scorrimento e 75 metri prima in tutte le altre. Inoltre, dovranno essere rispettate distanze minime differenziate tra un dispositivo e l’altro a seconda del tipo di strada (urbana o extraurbana) per evitare la serialità delle multe nello stesso tratto.

La collocazione degli autovelox sarà ora determinata dai prefetti, ai quali i sindaci dovranno chiedere l’autorizzazione all’installazione. I dispositivi potranno essere posizionati solo in aree ad alto tasso di incidenti, dove è dimostrata l’impossibilità o la difficoltà di contestazione immediata a causa delle condizioni strutturali della strada.

Per quanto riguarda i limiti di velocità, il decreto stabilisce che la velocità rilevata dagli autovelox sarà parametrata a quella prevista dal codice della strada per ciascuna tipologia di strada. Ad esempio, nei centri urbani il limite sarà di 50 km/h, quindi non saranno più posizionati autovelox sotto i 50 km/h in città, salvo alcune eccezioni.

Sulle strade extraurbane, i dispositivi potranno essere utilizzati solo per la riduzione della velocità non superiore a 20 km/h rispetto al limite ordinario previsto dal codice della strada. Questa scelta mira a utilizzare gli autovelox in modo mirato e necessario, ad esempio vicino a scuole, asili o ospedali, evitando un uso indiscriminato.

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Un avviso sul controllo elettronico di velocità. Foto di repertorio LaPresse

Per quanto riguarda le multe e le contestazioni, il decreto stabilisce i casi in cui è possibile ricorrere alla contestazione immediata per evitare ingiustizie. È previsto che si possa fare ricorso a dispositivi a bordo di veicoli in movimento senza contestazione immediata solo se non è possibile collocare postazioni fisse o mobili. Gli autovelox a bordo delle auto delle forze dell’ordine dovranno essere riconoscibili.

I sindaci hanno un anno di tempo per adeguare i dispositivi alle nuove regole, durante il quale le multe emesse saranno ancora valide. Il decreto non affronta il tema dell’omologazione degli autovelox, che rappresenta un rischio di ricorso per le multe emesse con dispositivi non omologati.