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Tragedia in Papua Nuova Guinea: Frana Mortale e Disastro Umanitario

La devastante frana in Papua Nuova Guinea provoca migliaia di vittime e sfollati, ostacolando i soccorsi.

Tragedia in Papua Nuova Guinea: Frana Mortale e Disastro Umanitario

Solo rocce e terra: nessuna presenza umana, nessuna abitazione. Questa è la descrizione raccapricciante di uno dei sopravvissuti intervistati dalla televisione australiana. Dopo l’enorme frana in Papua Nuova Guinea, si parla ormai di una vera e propria strage. Il bilancio delle vittime è salito rapidamente da poco più di un centinaio a 610 persone in soli due giorni, per poi arrivare ai 2000 morti dichiarati dal centro nazionale disastri del Paese all’ufficio Onu di Port Moresby, la capitale.

Le cifre sono solo stime, poiché finora sono stati recuperati soltanto 5 corpi. Migliaia di persone sono ancora sepolte sotto le macerie, le speranze di trovare sopravvissuti sono minime, i soccorsi sono ostacolati e in alcune zone non è nemmeno possibile iniziare le operazioni di ricerca.

La frana in Papua Nuova Guinea è stata definita una strage. Le montagne continuano a scivolare mentre si scava a mano per cercare i dispersi. Un disastro senza precedenti, secondo le autorità locali. La frana ha investito improvvisamente tre villaggi: Kaokalam, Yambali e Tulipana, tutti situati nella regione di Enga, coinvolgendo un’area di oltre 200 chilometri quadrati.

Oltre alle vittime ancora sepolti sotto le macerie, ci sono più di 1200 persone sfollate, molte delle quali hanno bisogno di assistenza medica. Le operazioni di soccorso sono estremamente complesse: subito dopo la tragedia, i sopravvissuti hanno scavato con mezzi di fortuna o a mani nude, e solo tre giorni dopo è stata donata una pala meccanica da un costruttore locale per agevolare le ricerche.

La zona colpita si trova a circa 600 chilometri dalla capitale, Port Moresby, e l’unico accesso è bloccato dai detriti. I primi aiuti stanno arrivando via aerea tramite elicotteri, mentre sul terreno le montagne circostanti continuano a mostrare segni di instabilità, con piccole frane che creano nuovi pericoli e ostacoli alle operazioni di soccorso.

Secondo le autorità, il bilancio delle vittime è stato aggravato dal grande afflusso di persone nell’area colpita a causa degli scontri tra gruppi tribali locali. Le operazioni di ricerca e soccorso sono in corso, nonostante le continue frane e la caduta di massi che stanno ostacolando gli sforzi.

La Papua Nuova Guinea, con quasi 10 milioni di abitanti, è uno dei paesi più popolosi del Sud del Pacifico. La crescita demografica è stata registrata intorno alla sua indipendenza dall’Australia nel 1975. L’economia del Paese è segnata da disoccupazione e carenza di servizi di base, alimentando tensioni sociali e rivalità per il controllo delle risorse tra gruppi etnici e bande criminali.

Parte del Commonwealth, la Papua Nuova Guinea è diventata un’area contesa nel confronto tra Stati Uniti e Cina. Nel 2022, la Cina ha siglato un accordo con le Isole Salomone per dispiegare forze militari nella regione. In risposta, gli Stati Uniti hanno stretto un accordo simile con la Papua Nuova Guinea lo scorso anno, definendo il Paese un “stretto partner e amico” per il quale sono pronti a fornire assistenza, come dichiarato da Joe Biden.