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Papa Francesco e la polemica sulla frociaggine nei seminari

Reazioni contrastanti dopo le dichiarazioni del Pontefice

Papa Francesco e la polemica sulla frociaggine nei seminari

Le indiscrezioni si sono susseguite per giorni, fino a quando la notizia è stata confermata da varie fonti vescovili dopo essere stata anticipata da Dagospia. La polemica è esplosa inevitabilmente. Papa Francesco ha utilizzato il termine “frociaggine”, scatenando reazioni contrastanti. Alcuni hanno applaudito, altri si sono indignati. La dichiarazione è stata fatta il 20 maggio durante un incontro a porte chiuse con la Conferenza episcopale italiana (Cei), dove si discuteva dell’ammissione dei seminaristi omosessuali. Il Papa ha affermato che “nei seminari c’è già troppa frociaggine”, sottolineando il concetto di accoglienza, ma anche di limite.

La questione dell’ammissione dei candidati gay al sacerdozio è stata quasi eclissata dalla discussione sul termine utilizzato da Papa Francesco. Fonti vicine al Vaticano ipotizzano che, non essendo l’italiano la sua lingua madre, il Papa potrebbe non aver compreso appieno l’offensività del termine. Tuttavia, le reazioni non si sono fatte attendere. Alcuni propongono di bloccare i fondi dell’8×1000, mentre altri applaudono al Pontefice. L’ex senatore leghista Simone Pillon ha elogiato la dichiarazione, sottolineando che è giunta poco prima del Pride.

Frabrizio Marrazzo, portavoce del partito gay, ha chiesto il blocco dei fondi provenienti dall’8×1000 alla Chiesa cattolica, evidenziando che i seminari sono finanziati anche con denaro pubblico. Rosario Coco, presidente di Gaynet, ha sottolineato che le persone omosessuali nel clero sono numerose e che politiche repressive non risolveranno il problema. Il deputato del Pd Alessandro Zan ha denunciato la presenza di omofobia nel clero, mentre Anna Paola Concia ha difeso il Papa, sostenendo che il termine potrebbe non essere stato usato con intento offensivo.

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