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Massimo Troisi: Il Comico dei Sentimenti

L'intervista esclusiva a Anna Pavignano a trent'anni dalla scomparsa dell'attore

Massimo Troisi: Il Comico dei Sentimenti

Il 4 giugno 1994 il cinema italiano piangeva la scomparsa di Massimo Troisi, noto come il “comico dei sentimenti” per la sua capacità unica di esprimere emozioni attraverso la recitazione. A trent’anni dalla sua morte, il settimanale Oggi ha intervistato in esclusiva Anna Pavignano, la storica compagna di Troisi e sceneggiatrice di tutti i suoi film. Pavignano rivela che non ha ancora accettato la perdita di Massimo, ricordando con affetto i momenti di intimità e complicità vissuti insieme.

La scrittrice racconta che lei e Troisi avevano deciso di vivere una relazione aperta, lontana dagli schemi tradizionali. Ammette che forse hanno peccato di presunzione, credendosi superiori alle convenzioni sociali. Pavignano confessa che, guardando al passato, non prova nostalgia, ma ammette un certo rimpianto per non essere riusciti a costruire una relazione più solida e duratura.

Massimo Troisi, scomparso a soli 41 anni a causa di problemi cardiaci, era un uomo malinconico per natura, ma non per ipocondria. Aveva un forte senso poetico e evitava le responsabilità, seguendo i suoi valori personali. Pavignano rivela anche il rimpianto di non aver potuto salutare Troisi come avrebbe voluto all’ultima festa per la conclusione de “Il Postino”, a causa di un impegno improvviso che la portò a congedarsi al telefono.

Fin dall’infanzia, Troisi soffriva di problemi cardiaci che lo portarono a subire diversi interventi chirurgici, tra cui un delicato intervento al cuore negli Stati Uniti. Durante la stesura de “Il Postino”, la sua salute peggiorò rapidamente, ma nonostante le raccomandazioni dei medici di sottoporsi a un trapianto, decise di tornare in Italia per completare il film con il suo cuore. Le sue condizioni non migliorarono e, nonostante l’uso di controfigure per le scene più impegnative, Troisi si spense nel sonno poco dopo aver terminato le riprese del film, per il quale sarebbe stato candidato agli Oscar nel 1996.