Omicidio di Michelle Causo: Il Mistero dell’Assassino Giovane
Un omicidio sconvolgente a Roma e le oscure motivazioni dietro il crimine
Il giovane di origini cingalesi, responsabile dell’omicidio di Michelle Maria Causo, la 17enne trovata morta in un carrello della spesa a Roma, è stato giudicato capace di intendere e volere secondo la perizia psichiatrica del tribunale dei minori. L’imputato, reo confesso, affronta l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione, occultamento e vilipendio di cadavere, e sarà processato con rito abbreviato senza poter invocare la seminfermità mentale.
Nell’ultima udienza, il giovane ha ripetuto la sua versione dei fatti, dichiarando di aver colpito Michelle dopo essersi sentito offeso da alcune sue parole. Ha ammesso di averla pugnalata più volte, spiegando anche la ricerca sul web riguardante colpi letali come misura difensiva, in previsione di recarsi in una zona isolata.
L’omicidio di Michelle Causo è avvenuto in un appartamento a Roma, dove l’assassino ha pugnalato la giovane e successivamente occultato il cadavere in un carrello della spesa. Secondo la sua versione, Michelle sarebbe entrata nell’appartamento per riscuotere un debito di 60 euro, momento in cui è stata attaccata con un coltello da cucina. Durante l’ispezione della scena del crimine, la polizia scientifica ha rinvenuto una pistola giocattolo, mentre l’autopsia ha rivelato che la vittima è stata colpita da 23 pugnalate con una lama di 12 centimetri, agonizzando per almeno 40 minuti prima di morire.
Il movente dell’omicidio rimane un mistero, con l’imputato che non ha fornito spiegazioni credibili. Gli avvocati dei genitori di Michelle hanno evidenziato le contraddizioni nelle sue dichiarazioni, sottolineando che alcune parti della sua storia sono state smentite. Durante l’udienza, l’imputato ha ammesso di non avere una motivazione valida per il gesto, attribuendo l’azione a un presunto affronto personale non legato alla droga. La prossima udienza è fissata per il 24 giugno.
