Cronaca

Rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano

Proteste e tensioni tra detenuti e polizia penitenziaria

Rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano

Nel pomeriggio di mercoledì, alcune decine di detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano hanno dato vita a una breve rivolta, barricandosi in un’ala della struttura dopo aver causato danni alle celle. Le proteste sono scaturite da una sanzione inflitta a uno dei detenuti, secondo quanto riportato dai sindacati della polizia penitenziaria. La situazione di fermento tra gli ospiti della struttura era già in atto da tempo, anche a causa di presunti abusi da parte di agenti della polizia penitenziaria ai danni dei reclusi minorenni.

Le tensioni si sono acuite martedì, quando un detenuto avrebbe tentato di strangolare un agente, che è stato successivamente ricoverato in ospedale con 10 giorni di prognosi. È probabile che sia stato proprio questo episodio a innescare gli scontri del giorno successivo. Dopo aver danneggiato alcune celle, diversi ragazzi si sono barricati in una zona specifica dell’istituto, situato in Via dei Calchi Taeggi. Non si sono registrati feriti né incendi, nonostante l’intervento dei vigili del fuoco.

Le forze dell’ordine, tra cui poliziotti in tenuta antisommossa inviati dalla questura, hanno circondato il perimetro della prigione per supportare gli agenti della penitenziaria, guidati dal comandante Daniele Alborghetti. La procura di Milano, sotto la guida di Marcello Viola, ha confermato che la rivolta è stata sedata rapidamente, senza tentativi di fuga da parte dei detenuti.

Il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria, ha definito la situazione come una “violenta rivolta” che ha coinvolto circa settanta detenuti. Il segretario Alfonso Greco ha sottolineato la gravità della situazione, esprimendo preoccupazione per la crescente tensione nel carcere. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha denunciato l’azione “irresponsabile e gravissima” dei detenuti, evidenziando la costante alta tensione presente al Beccaria e le quotidiane aggressioni subite dalla polizia penitenziaria.

La necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell’amministrazione della giustizia minorile è stata sottolineata come prioritaria per garantire l’ordine e la sicurezza in carcere, proteggendo gli agenti di polizia penitenziaria che operano nella struttura. Capece ha ribadito che la situazione richiede urgenti provvedimenti per contrastare la spirale di tensione e violenza che coinvolge quotidianamente il personale penitenziario.

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Staff
  • PublishedMay 29, 2024