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Il decreto salva-casa: novità e controversie sull’edilizia

Le nuove regole per sanare abusi edilizi e le opinioni divergenti

Il decreto salva-casa: novità e controversie sull’edilizia

Le regole per sanare le irregolarità edilizie sono cambiate con l’entrata in vigore del decreto salva-casa, pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo provvedimento, composto da quattro articoli, introduce disposizioni urgenti per semplificare le pratiche edilizie e urbanistiche, concedendo il condono per gli abusi edilizi del passato.

Il decreto salva-casa interviene su piccole difformità, come tramezzi spostati o finestre posizionate diversamente rispetto alla planimetria dell’immobile. In particolare, vengono condonate le lievi difformità formali dovute a interpretazioni incerte della normativa vigente, le difformità edilizie di unità immobiliari realizzate senza autorizzazione e le parziali difformità non sanabili oggi a causa della doppia conformità.

Con questo decreto, vengono considerate edilizia libera le vetrate panoramiche amovibili, le tende e altre opere di protezione solare realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19. Inoltre, si semplifica l’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità, richiedendola solo nei casi più gravi.

Il silenzio-rigetto viene sostituito dal silenzio-assenso: se l’amministrazione non risponde entro i termini stabiliti, l’istanza di sanatoria si considera accettata. I termini per il silenzio-assenso sono di 45 giorni per i permessi in sanatoria e di 30 giorni per la segnalazione certificata di inizio attività (Scia), prorogabili a 180 giorni in presenza di vincoli paesaggistici.

Il decreto amplia le tolleranze costruttive ed esecutive tra il 2% e il 5% in base alla superficie dell’immobile. Per gli interventi realizzati entro il 24 maggio, il mancato rispetto di parametri come altezza, distacchi, cubatura e superficie coperta non costituisce violazione edilizia se la discrepanza rimane entro determinate percentuali, che variano in base alla superficie utile dell’immobile.

Il decreto, limitatamente agli interventi entro il 24 maggio 2024 e agli immobili non tutelati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, include nuove tipologie di tolleranze esecutive, come il minore dimensionamento dell’edificio, la mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali e altre irregolarità esecutive.

Viene semplificato anche il cambio di destinazione d’uso delle singole unità immobiliari, nel rispetto delle normative di settore e delle condizioni comunali specifiche.

Il decreto salva-casa è stato approvato ma già si discute di modifiche. Il provvedimento dovrà passare alle Camere per la conversione in legge. Il vicepremier Matteo Salvini auspica un ampliamento delle possibilità, come la trasformazione di uffici in abitazioni e la garanzia di risposte certe da parte delle amministrazioni pubbliche.

L’iter di ratifica inizierà dalla Camera, in commissione Ambiente, dove si preparano emendamenti per includere ciò che è stato escluso nella stesura del testo. Salvini promette interventi, come la salvaguardia dei grattacieli di Milano, e si discute anche dell’abitabilità degli immobili, con possibili modifiche ai requisiti attuali.

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decreto salva casa fonte Mit

Le posizioni sul decreto sono divergenti: Giuseppe Conte del M5S lo definisce un condono con aspetti discutibili, mentre Elly Schlein del Pd lo critica come l’ennesimo condono che potrebbe portare ad abusi. Pierfrancesco Majorino, responsabile Diritto alla Casa del Pd, condivide le preoccupazioni riguardo agli effetti del provvedimento.

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salva casa - estratto Gazzetta Ufficiale
salva casa – estratto Gazzetta Ufficiale