Cronaca

Tragico destino di Giada Zanola: omicidio sull’A4

La verità dietro la morte di Giada e la relazione tossica con Andrea Favero

Tragico destino di Giada Zanola: omicidio sull’A4

Giada Zanola, una donna di 34 anni con un figlio, è stata vittima di un tragico destino. Il suo compagno, Andrea Favero, di 38 anni, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato. La vicenda ha avuto luogo a Vigonza, dove Giada è stata uccisa e gettata da un cavalcavia dell’A4, per poi essere travolta da un camion.

Nonostante inizialmente si pensasse a un suicidio, l’autopsia in corso potrà chiarire se Giada è stata trascinata già morta sul cavalcavia o se è stata resa incapace di difendersi da qualche sostanza. La relazione tra Giada e Andrea era ormai segnata da litigi continui, tanto che la donna stava per lasciare la casa in cui vivevano quasi separati.

La coppia si era conosciuta sul posto di lavoro, in una ditta di soccorso stradale, e aveva un figlio insieme. Avevano pianificato di sposarsi a settembre, ma tutto è saltato a causa della tragica fine di Giada. L’indagine condotta dal pubblico ministero Giorgio Falcone è stata rapida ed efficace, partendo dal rinvenimento del corpo senza vita di Giada sull’autostrada A4.

Le indagini hanno rivelato dettagli scioccanti sulla relazione tra Giada e Andrea, caratterizzata da episodi di violenza verbale e fisica. Andrea ha ammesso di aver temuto di perdere il figlio a causa delle minacce di Giada. L’autopsia sarà fondamentale per comprendere le circostanze esatte della morte di Giada, se è stata uccisa sul cavalcavia o in precedenza.

Andrea Favero ha cercato di crearsi un alibi inviando un messaggio al cellulare di Giada dopo la sua morte, chiedendole se fosse andata al lavoro. Tuttavia, le indagini hanno svelato la verità dietro questo gesto, portando alla sua confessione e al suo arresto. La vicenda, inizialmente considerata come un possibile suicidio, si è rivelata essere il tragico epilogo di una relazione tossica che stava per giungere al termine.

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