Mistero sulla morte di Giada Zanola: omicidio o incidente?
Indagini in corso sull'incidente sull'autostrada A/4
Giada è caduta sull’autostrada mentre era ancora viva e consapevole della situazione. I primi risultati dell’autopsia sul corpo di Giada Zanola suggeriscono che la giovane madre, originaria del bresciano e residente a Vigonza, potrebbe non essere stata già deceduta prima di precipitare dal cavalcavia sull’autostrada A/4. Questo particolare porta a ipotizzare che Giada e Andrea potrebbero aver avuto uno scontro violento che si è concluso con il compagno che l’ha spinta giù, facendola cadere da circa 15 metri di altezza.
Le indagini sono ancora in corso e si stanno valutando diverse ipotesi, alla luce dei primi risultati dell’esame autoptico condotto il 31 maggio presso l’istituto di Medicina legale di Padova. Si sta cercando di fare luce sulla tragica morte di Giada Zanola, con l’ipotesi che il compagno potesse averla minacciata o ricattata, temendo di essere avvelenata.
Il medico legale incaricato dell’autopsia, Marco Terranova, ha prelevato campioni di tessuti per eseguire esami tossicologici sulla vittima. Al momento non sono trapelate informazioni riguardo a eventuali tracce di sostanze tossiche nel corpo di Giada, ma tali analisi potrebbero essere cruciali per comprendere se la giovane sia stata avvelenata o drogata prima di essere uccisa.
All’autopsia hanno partecipato anche i consulenti legali del camionista Andrea Favero, attualmente detenuto con l’accusa di omicidio, e i familiari più stretti della vittima. Emergono le paure di Giada Zanola, che aveva confidato alle amiche, riguardo alla possibilità che il compagno, in una situazione di crisi e con la fine della loro relazione alle porte, potesse averla avvelenata lentamente.