Cronaca

Condanna definitiva per abusi: il caso del sacerdote Don Livio Graziano

Le dichiarazioni sconvolgenti e la reazione dell'avvocato difensore

Condanna definitiva per abusi: il caso del sacerdote Don Livio Graziano

Il sacerdote della diocesi di Aversa, don Livio Graziano, è stato condannato in via definitiva per abusi su un minorenne, suscitando scalpore con le sue dichiarazioni dopo la sentenza della Cassazione, in cui si proclama innocente e si affida alla giustizia divina. Ma andiamo per ordine.

Cosa è successo:

  • La corte di Cassazione ha confermato la condanna a 8 anni di reclusione per Don Livio Graziano, sacerdote arrestato il 26 ottobre 2021 dopo la denuncia di abusi su minori da parte del padre di un ragazzo allora 13enne.
  • Il ragazzo era ospite di una cooperativa da giugno a settembre 2021, e le indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo di Avellino hanno portato alla luce numerosi messaggi inviati dal sacerdote sul cellulare del ragazzo, che hanno contribuito a inchiodarlo.
  • Il padre della vittima ha scoperto gli abusi dopo aver notato un cambiamento improvviso nel figlio e aver controllato il suo telefonino, dove ha trovato prove delle violenze subite.
  • Le indagini hanno portato all’arresto del sacerdote, che aveva preservativi, lubrificanti e una somma consistente di contanti nella sua camera, insieme a foto del ragazzo sul suo telefono.

Don Livio Graziano ha dichiarato: “Mi rassegno alle decisioni della giustizia degli uomini e rivendico la mia innocenza rispetto alle accuse. Soffro di una condizione fisica debilitante e invalidante e mi appello alla giustizia divina con fiducia.”

Basiti da sfrontatezza:

L’avvocato Mario Caligiuri, difensore del sacerdote, ha commentato la sfrontatezza delle parole del religioso che si è autoproclamato innocente dopo la sentenza definitiva, affidandosi alla giustizia divina. Caligiuri ha sottolineato la tempestiva denuncia del padre del ragazzo, che ha avviato le indagini e ha fornito elementi solidi per il processo.

L’avvocato ha evidenziato i segnali emotivi rilevati sul figlio, supportati dai messaggi inviati dal sacerdote, che hanno permesso agli inquirenti di comprendere la personalità del prete incline al controllo ossessivo. Il minore è stato ascoltato in un ambiente protetto e considerato attendibile.

Caligiuri si è interrogato sul movente che ha spinto la famiglia a sostenere il falso e sulla possibilità di appellarsi alla giustizia divina, considerando l’alta probabilità di una pena severa in questa occasione.

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Staff
  • PublishedJune 3, 2024