Guida in stato di ebbrezza: nuove regole e accertamenti
La Cassazione e le testimonianze degli agenti come prova
La Cassazione ha stabilito che per accertare la guida in stato di ebbrezza non è necessario l’alcol test, ma sono sufficienti le testimonianze degli agenti, l’odore di alcol e l’incapacità del conducente di rispondere alle domande. Questo è emerso da un caso in cui un automobilista ubriaco ha ottenuto l’annullamento dell’alcol test a causa di un errore procedurale degli agenti, nonostante fosse stato condannato sulla base del verbale che indicava un tasso di alcol nel sangue superiore alla soglia limite.
Secondo la Suprema Corte, per accertare lo stato di ebbrezza sono sufficienti elementi obiettivi e sintomatici come la guida non lineare, l’odore di alcol e l’incapacità di rispondere alle domande. In mancanza di un valido esame alcolimetrico, il giudice può basarsi su questi elementi per stabilire lo stato di ebbrezza, come nel caso di un automobilista che presentava uno stato comatoso e di alterazione evidente agli agenti, riconducibile a un consumo elevato di alcol.
Il nuovo codice della strada, attualmente in fase di valutazione al Senato, prevede pene più severe per chi guida in stato di ebbrezza. Le sanzioni variano in base al tasso alcolemico rilevato: da una multa e sospensione della patente per tassi tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, fino all’arresto e ammenda per tassi superiori a 1,5 grammi per litro, con taglio di 10 punti dalla patente in tutti i casi.
Chi è stato già condannato per guida in stato di ebbrezza dovrà rispettare lo 0 come nuovo limite per l’assunzione di alcol, sottoporsi a una nuova visita medica per rinnovare la patente e installare a proprie spese un alcolock per poter circolare.