Cronaca

Il Dominio Criminale di Marcello Colafigli, il Boss della Banda della Magliana

La storia di un ex membro della Banda della Magliana che continua a comandare nonostante l'età

Il Dominio Criminale di Marcello Colafigli, il Boss della Banda della Magliana

Marcello Colafigli, noto anche come ‘Orso’, ‘Marcellone’, ‘Ciccio’ e ‘zio’, era un ex membro della Banda della Magliana, un boss storico di Roma che ha dominato la scena criminale per oltre 40 anni. Nonostante i suoi 70 anni e un provvedimento di semilibertà, Colafigli non aveva alcuna intenzione di ritirarsi, anzi, aveva formato un nuovo gruppo criminale con l’aiuto del suo autista e guardiaspalle, Fabrizio Fabriani. Questo gruppo, composto da 28 persone, aveva nomi in codice come ‘Sandro’, il ‘Vecchio’, il ‘Meccanico’, il ‘Carrozziere’, il ‘Ciccione’, ‘Sud’, il ‘Biondo’, il ‘Pischello’, ‘Vincenzo m’è padre’, ‘Abbronzato’, il ‘Falegname’ e ‘Pinocchio’.

Nelle 369 pagine dell’ordinanza emessa dal gip di Roma, il nome di Colafigli appare 1339 volte, evidenziando il suo ruolo predominante. Secondo gli investigatori, Colafigli, sfruttando la sua reputazione criminale, dirigeva l’associazione in collaborazione con Alessandro Brunetti e Savino Damato, ma aveva anche legami con un gruppo criminale albanese guidato da Erion Hayseni. Questo gruppo gestiva il traffico di droga proveniente dalla Colombia e dalla Spagna, in particolare cocaina e hashish.

Nonostante fosse in semilibertà, Colafigli è riuscito a mantenere il controllo grazie alla compiacenza della responsabile di una cooperativa agricola, che gli consentiva di allontanarsi e continuare le attività criminali. Colafigli, insieme a ‘Sandro’ e il ‘Vecchio’, gestiva le operazioni all’interno di questa cooperativa, utilizzandola come copertura per evitare controlli e intercettazioni.

Le intercettazioni hanno rivelato la natura criminale di Colafigli e la sua abilità nel gestire il traffico di droga su vasta scala. Nonostante decenni di detenzione, Colafigli è stato in grado di riprendere le attività illegali con facilità, organizzando importazioni di droga e pianificando la fuga all’estero con i proventi delittuosi.

Il ruolo apicale di Colafigli nel gruppo criminale è stato cruciale per risolvere problemi e gestire le attività illegali. Grazie alla sua reputazione, Colafigli ha guadagnato la fiducia di gruppi criminali internazionali e ha mantenuto contatti diretti con figure delinquenziali di alto livello per garantire l’approvvigionamento di droga e il successo delle operazioni illecite.