Cronaca

Tragedia sul cavalcavia: il caso di Giada Zanola

La terribile vicenda che ha sconvolto l'opinione pubblica

Tragedia sul cavalcavia: il caso di Giada Zanola

Il tragico episodio che ha visto coinvolta Giada Zanola, giovane mamma originaria del bresciano, ha sconvolto l’opinione pubblica. Andrea Favero, suo compagno, è stato fermato lo scorso 30 maggio e ha ammesso di aver sollevato e spinto Giada oltre il parapetto del cavalcavia dell’autostrada A4 durante un litigio avvenuto nella notte tra martedì 28 e mercoledì 29 maggio.

Le ammissioni di Favero non sono state rese alla presenza di un avvocato e non sono state ripetute davanti al giudice per le indagini preliminari. Tuttavia, la sua parziale confessione potrebbe essere cruciale per le indagini in corso, anche se non può essere utilizzata giudizialmente.

L’autopsia sul corpo di Giada Zanola ha escluso che la giovane fosse già morta prima di essere gettata dal ponte sull’autostrada A4. Questo supporta l’ipotesi di una colluttazione tra Giada e il compagno, durante la quale è stata spinta giù dal cavalcavia.

L’esame autoptico ha escluso lo strangolamento e ferite da armi da taglio, ma ha evidenziato alcuni lividi che confermano una lite avvenuta circa due giorni prima della morte. Sono stati prelevati tessuti per esami tossicologici al fine di verificare se Giada sia stata avvelenata, come temeva e aveva confidato ad alcune amiche.

Andrea Favero è attualmente detenuto nel carcere al Due Palazzi di Padova, mentre il figlio di tre anni è stato temporaneamente affidato ai genitori dell’uomo. La comunità si stringe attorno alla famiglia di Giada, con una fiaccolata che si terrà a Vigonza, partendo dalla sua abitazione e giungendo al luogo dove è avvenuta la tragedia sull’A4.

La vicenda continua a suscitare emozioni e interrogativi, con la presenza di Gino Cecchettin, che ha mostrato solidarietà ai parenti più stretti della giovane mamma.

Staff
  • PublishedJune 4, 2024