Economia

Nuovo Contratto Collettivo per Dipendenti del Settore della Ristorazione e del Turismo

Aumento salariale e miglioramenti per oltre un milione di lavoratori

Nuovo Contratto Collettivo per Dipendenti del Settore della Ristorazione e del Turismo

La sottoscrizione del nuovo contratto collettivo nazionale per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo è stata conclusa dopo lunghe trattative. Questa notizia positiva riguarda chef, camerieri e molti altri lavoratori. La Federazione italiana Pubblici Esercizi ha reso noto che il contratto è stato firmato da Legacoop Produzioni e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci-Servizi.

Il contratto, scaduto nel 2021, coinvolge oltre 300.000 imprese e più di un milione di lavoratori. Tra le novità principali vi è un aumento di 200 euro in busta paga e un potenziamento dell’assistenza sanitaria integrativa.

I beneficiari dell’aumento di 200 euro in busta paga sono i dipendenti di bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense scolastiche, ospedaliere e aziendali, nonché gli impiegati delle grandi aziende della ristorazione commerciale multi-localizzata, delle imprese della ristorazione collettiva, delle cooperative nel settore della ristorazione, dei stabilimenti balneari, delle discoteche e delle sale giochi.

Il rinnovo di questo contratto, che rappresenta il terzo più diffuso nel Paese dopo quelli del Terziario e del settore Metalmeccanico, è un risultato significativo in vista dell’imminente stagione estiva. Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe-Confcommercio, ha sottolineato che la firma del contratto in questo contesto dimostra responsabilità sociale, visione, competenza tecnica e coraggio da parte di tutte le parti coinvolte.

Cristian Biasoni, vicepresidente Fipe-Confcommercio e presidente Aigrim, ha definito l’aumento salariale doppio rispetto al precedente rinnovo del 2018 come un eccellente risultato per l’intero settore. Questo contratto rappresenta un impegno verso i lavoratori che richiedevano da tempo un aggiornamento contrattuale.

L’Italia è il secondo mercato della ristorazione in Europa, con un valore annuo di oltre 100 miliardi di euro, un settore strategico che rappresenta circa il 13% del Pil nazionale. Le imprese si impegnano a investire oltre 5 miliardi di euro nell’economia italiana nei prossimi tre anni e mezzo, contribuendo a rilanciare un settore di grande importanza per il Paese.

Il nuovo contratto scadrà il 31 dicembre 2027 e rappresenta un punto di riferimento per operare in un mercato regolato, migliorare la qualità dei servizi offerti e garantire maggiori tutele ai lavoratori. Dopo la crisi post-pandemia, il settore si sta riprendendo, offrendo un segnale positivo per rafforzare l’attrattività di un settore chiave per il made in Italy.