Legami tra la destra e ambienti neofascisti: i casi di Signorelli e De Angelis
Analisi sulle controversie che coinvolgono esponenti di spicco legati alla destra italiana
Il caso che ha portato all’autosospensione di Paolo Signorelli, portavoce del ministro Francesco Lollobrigida, ha sollevato interrogativi sul legame della destra al potere con ambienti neofascisti che hanno avuto origine nel Movimento Sociale Italiano e si sono successivamente trasferiti in Alleanza Nazionale e Fratelli d’Italia. La rapida ascesa del partito guidato da Giorgia Meloni non è stata accompagnata da una crescita proporzionale del suo personale politico e del vasto sottobosco che popola le segreterie dei ministeri, delle regioni e dei comuni amministrati.
Poco meno di un anno fa, è emerso il caso di Marcello De Angelis, ex terrorista nero che è stato nominato responsabile della comunicazione dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. De Angelis aveva già ricoperto lo stesso ruolo quando Rocca era a capo della Croce Rossa. Entrambi avevano militato nel Fronte della Gioventù.
De Angelis è stato costretto alle dimissioni a seguito delle polemiche scaturite da un suo post sui social in cui metteva in discussione le sentenze sulla strage di Bologna, assolvendo Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini. Inoltre, è stato criticato per il testo antisemita di una canzone scritta vent’anni fa quando era il fondatore e frontman della band di estrema destra “270 bis”.
La lunga militanza di De Angelis nei gruppi della destra extraparlamentare, che ha avuto inizio nel 1977 con Lotta Studentesca e proseguita in Terza Posizione, è stata oggetto di attenzione. In passato, è stato accusato di celebrare su Instagram il criminale nazista Heinrich Himmler e le SS.
Passando a Paolo Signorelli, il portavoce autosospeso del ministro Francesco Lollobrigida e cognato della premier Giorgia Meloni, è stato scelto per il suo ruolo grazie alla fiducia della moglie Arianna. Signorelli è il nipote dell’omonimo Paolo Signorelli, esponente dell’estrema destra coinvolto in varie inchieste giudiziarie.
Il nonno del portavoce autosospeso di Lollobrigida è stato condannato in primo grado a tre ergastoli, ma in secondo grado è stato assolto. Tuttavia, la condanna per associazione sovversiva e banda armata è stata confermata in via definitiva. Le chat del nipote, oggetto di indagine in relazione alla morte di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, evidenziano legami con estremisti di destra.