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Operazione di salvataggio di ostaggi da Hamas in Gaza

Liberati quattro ostaggi dopo otto mesi di prigionia

Operazione di salvataggio di ostaggi da Hamas in Gaza

L’operazione condotta dall’esercito israeliano ha portato alla liberazione di quattro ostaggi detenuti da Hamas nel centro della Striscia di Gaza. I nomi dei liberati sono Noa Argamani, 25 anni, Almog Meir Jan, 21 anni, Andrey Kozlov, 27 anni, e Shlomi Ziv, 40 anni. Questi quattro individui erano stati rapiti durante l’attacco al festival musicale Supernova avvenuto l’7 ottobre. Dopo otto mesi di prigionia, finalmente sono tornati in libertà.

Secondo una prima valutazione medica, le condizioni dei quattro ostaggi sembrano essere buone, ma sono stati comunque trasferiti in ospedale per ulteriori controlli. L’operazione di salvataggio è stata condotta dalle forze speciali con raid simultanei in siti di Hamas a Nuseirat. Noa Argamani è stata ritrovata in uno dei siti, mentre gli altri tre sono stati recuperati nel secondo sito, come riportato dal quotidiano Times of Israel.

Noa Argamani, uno dei liberati, era diventata un simbolo dopo essere apparsa in un video durante il rapimento, in cui i terroristi di Hamas la portavano via in moto mentre lei urlava “Non uccidetemi”. Queste immagini avevano suscitato grande emozione e indignazione. Dopo la liberazione, è stata ripresa mentre si abbracciava con il padre Yaakov durante il tragitto verso l’ospedale.

Oltre a Noa Argamani, gli altri ostaggi liberati sono Almog Meir Jan, 21 anni, che aveva terminato il servizio militare solo tre mesi prima della cattura, e Andrey Kozlov, 27 anni, che lavorava come guardia di sicurezza al rave al momento del rapimento. Shlomi Ziv, 40 anni, era presente alla Supernova insieme ad Aviv Eliyahu e Jake Marlowe, entrambi purtroppo uccisi durante l’attacco di Hamas.

Dopo la liberazione degli ostaggi, il ministro del Gabinetto di guerra e leader centrista, Benny Gantz, ha deciso di cancellare la conferenza stampa prevista per la sera stessa riguardante l’ultimatum dato al premier Benyamin Netanyahu riguardo a un cambio di politica nella guerra a Gaza. Gantz, che era stato all’opposizione prima dell’7 ottobre, aveva accettato la richiesta di formare un governo di unità nazionale in tempo di guerra, ottenendo un posto nel gabinetto di guerra. Le sue dimissioni avrebbero un valore più simbolico che pratico, ma esercitano pressione su Netanyahu, considerando che Gantz è una delle figure politiche più rispettate in Israele.

Staff
  • PublishedJune 8, 2024