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Faking It – Bugie criminali: Il Delitto Dina Dore

L'inquietante femminicidio che ha sconvolto una comunità

Faking It – Bugie criminali: Il Delitto Dina Dore

Il programma true crime “Faking It – Bugie criminali” andrà in onda oggi, lunedì 10 giugno 2024, alle 21.25 su Nove, dedicando la puntata al delitto Dina Dore. Il conduttore e giornalista Pino Rinaldi, affiancato da esperti, analizzerà il celebre femminicidio del 2008, mettendo in luce i comportamenti di Francesco Rocca, marito e mandante dell’omicidio.

Nella tranquilla cittadina di Gavoi, in provincia di Nuoro, si verificò uno dei delitti più inquietanti e controversi della cronaca nera italiana. Dina Dore, giovane madre e moglie di un rispettato dentista, fu assassinata nel marzo del 2008 in circostanze che sconvolsero la comunità e lasciarono le forze dell’ordine di fronte a un enigma intricato.

Francesco Rocca, il marito di Dina, fece la terribile scoperta al suo ritorno a casa. Si trovò di fronte a una scena agghiacciante: la loro figlioletta di otto mesi, Elisabetta, era stata abbandonata nel garage, ancora seduta nel suo seggiolino, circondata dal sangue della madre. Dina era stata brutalmente aggredita, immobilizzata con nastro adesivo e nascosta nel bagagliaio della sua auto, una Punto rossa, dove il suo corpo fu successivamente rinvenuto.

La dinamica dell’omicidio apparve subito insolita e priva di una motivazione chiara. L’ipotesi di un rapimento finito male sembrava poco plausibile, considerando che uccidere l’ostaggio avrebbe reso impossibile chiedere un riscatto. Le indagini iniziarono a esplorare l’ambiente della criminalità locale, ma senza risultati concreti per diversi mesi.

Nonostante l’impasse nelle indagini, un frammento di DNA trovato sul nastro adesivo utilizzato per immobilizzare Dina rappresentò un punto di svolta per gli investigatori. Tuttavia, senza un sospettato con cui confrontare il campione, l’inchiesta sembrava destinata a una strada senza uscita.

La svolta avvenne quando Stefano Lai, un conoscente di Pierpaolo Contu, si presentò con una rivelazione scioccante: Contu gli aveva confessato di aver ucciso Dina su commissione di Francesco Rocca, per una somma di 250.000 euro. Un’altra svolta si ebbe con la scoperta di una lettera anonima, confermante le dichiarazioni di Lai, sul parabrezza dell’auto di Graziella Dore, la sorella di Dina. Queste prove, insieme alla corrispondenza del DNA sul nastro adesivo con quello di Contu, fornirono agli inquirenti la certezza necessaria per procedere con le accuse.

Il processo rivelò dettagli sconcertanti sulla vita privata di Francesco e Dina. Durante le testimonianze, Anna Guiso, assistente di Rocca e sua amante, raccontò che il dentista le aveva confessato di non aver mai amato sua moglie e di aver pianificato la sua morte. La Guiso descrisse anche il comportamento ossessivo e minaccioso di Rocca dopo la fine della loro relazione.

Pierpaolo Contu fu condannato a 16 anni di carcere come esecutore materiale dell’omicidio, mentre Francesco Rocca ricevette l’ergastolo come mandante del delitto. Il movente principale era di natura economica, poiché un divorzio avrebbe comportato la dispersione del patrimonio familiare.