Cronaca

Il dramma di Alessandro Impagnatiello: confessione di un omicidio folle

Le emozioni e i rimorsi dietro un gesto incomprensibile

Il dramma di Alessandro Impagnatiello: confessione di un omicidio folle

Il 31enne Alessandro Impagnatiello, imputato per l’omicidio della compagna incinta Giulia Tramontano, ha ripercorso in aula le emozioni che lo hanno spinto a compiere l’atto folle di togliere la vita alla giovane e al piccolo Thiago che portava in grembo. Ha ammesso di essere stato travolto da un turbinio di sensazioni contrastanti dopo aver visto crollare il castello di bugie con cui cercava di mantenere la relazione con Giulia e un’altra donna. La notizia della gravidanza ha rappresentato per lui un punto di svolta, un vaso che traboccava di menzogne e bugie, portandolo a confessare il tradimento e a confrontarsi con la realtà.

Impagnatiello ha espresso il suo sgomento per il numero di coltellate inflitte alla compagna, 37 in totale, definendolo un gesto incomprensibile e spaventoso. Durante l’udienza, ha mostrato un lato vulnerabile quando ha parlato del piccolo Thiago, definendolo “il bambino che sarebbe arrivato”, ricordando con commozione la vacanza a Ibiza con Giulia, un momento di apparente serenità che è stato seguito da nuove tensioni una volta tornati in Italia.

La relazione con Giulia era caratterizzata da progetti e aspirazioni comuni, ma anche da difficoltà legate alla gravidanza e alle responsabilità che essa comportava. Giulia aveva valutato l’ipotesi dell’aborto, ma entrambi desideravano accogliere il bambino, che avrebbe portato un cambiamento significativo nella loro vita. Impagnatiello ha espresso il rimorso per l’irreparabile danno causato, manifestando il desiderio di poter tornare indietro e correggere gli errori commessi, un’aspirazione resa impossibile dalla gravità dell’accaduto.

Le parole di Impagnatiello non hanno placato il dolore della madre di Giulia, che chiede giustizia per la perdita della figlia e del nipotino. Loredana Femiano, su Instagram, ha sottolineato la necessità di una pena esemplare per fare giustizia a Giulia e al bambino che non hanno più voce. Il ricordo di Giulia rimarrà vivo in coloro che l’hanno conosciuta, un segno indelebile di una vita spezzata troppo presto.