Politica

Riflessioni e cambiamenti nel Movimento 5 Stelle dopo le elezioni europee

Giuseppe Conte annuncia un'assemblea costituente per ridefinire le regole interne del partito

Riflessioni e cambiamenti nel Movimento 5 Stelle dopo le elezioni europee

Dal 32.7% delle politiche del 2018 al 9.9% di queste europee, il tonfo è stato sonoro e nel Movimento 5 Stelle si stanno svolgendo frenetiche riflessioni sul da farsi. Giuseppe Conte non sembra intenzionato ad accettare la profezia di Beppe Grillo che aveva definito il Movimento “biodegradabile”. A soli 48 ore dalla sconfitta alle urne, l’ex premier pentastellato ha convocato deputati e senatori per annunciare l’organizzazione di un’assemblea costituente che possa avviare una riflessione sulle regole interne del partito.

Conte ha dichiarato: “È giunto il momento di convocare una grande assemblea costituente, coinvolgendo tutti gli iscritti del Movimento. Questo sarà il luogo in cui discutere insieme sul miglioramento delle regole”. Riguardo a un possibile cambio alla guida, Conte si è detto disponibile a mettersi in discussione per primo, nel caso in cui il partito ritenga che la sua leadership possa costituire un ostacolo. Tuttavia, al momento, dimissioni imminenti non sembrano essere all’orizzonte.

All’uscita da Montecitorio, Conte ha ironicamente risposto ai giornalisti riguardo alle sue dimissioni: “Se le mie dimissioni sono sul piatto? Sì, sul piatto della cena”. Tuttavia, secondo Luigi Di Maio, la maggiore responsabilità della sconfitta sarebbe da attribuire proprio a Giuseppe Conte. Dopo le critiche di Alessandro Di Battista, Di Maio ha accusato il leader M5S di aver snaturato il Movimento, trasformandolo in un partito ancora più chiuso e verticistico rispetto al passato.

Di Maio ha dichiarato in un’intervista alla Stampa: “Un tempo il Movimento era più diversificato, con anime differenti. Conte lo ha plasmato a sua immagine e somiglianza, operazione che gli è stata permessa senza opposizioni. Pertanto, prevedo che, nonostante questo risultato negativo, all’interno del Movimento non cambierà nulla”.

Conte auspica un cambiamento e una maggiore responsabilità all’interno del Movimento. “Una comunità politica seria e matura non si nasconde dietro scuse, ma assume la responsabilità dei propri errori. L’unica cosa che non faremo mai è dare la colpa agli elettori”, ha sottolineato.

Nell’ambito dell’assemblea costituente, volta a consolidare l’unità e definire le modifiche ritenute necessarie, si discute in particolare la possibilità di modificare il limite dei due mandati, che ha di fatto escluso volti noti e amministratori apprezzati sul territorio. Inoltre, si valuta il meccanismo delle parlamentarie, la selezione interna per la scelta dei candidati che è stata una tradizione e un motivo di orgoglio per il Movimento.

Conte ha sottolineato che il partito è e deve rimanere un laboratorio politico. Pur accettando un cambiamento delle regole, ha chiarito che il Movimento non potrà mai adattarsi a essere un partito tradizionale, poiché ciò soffocherebbe la loro spinta propulsiva. Le parole d’ordine, anche nel previsto restyling, rimangono “non adeguarsi” e “andare contro corrente”.