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Fabio Maria Damato: le verità e le dimissioni dal gruppo Ferragni

La versione dell'ex general manager e le nuove opportunità professionali

Fabio Maria Damato: le verità e le dimissioni dal gruppo Ferragni

Oggi è Fabio Maria Damato a prendere la parola, o meglio a scrivere su Instagram in qualità di ex general manager del gruppo Ferragni. È stato annunciato che a partire dal 16 giugno 2024, Damato cesserà la sua carica di Direttore Generale e consigliere delle società Fenice e TBS Crew, di proprietà dell’imprenditrice Chiara Ferragni, per intraprendere nuove opportunità professionali. Questo cambiamento fa parte di un processo di rinnovamento aziendale, come comunicato dalle due società.

Subito dopo, per la prima volta dall’inizio del caso Ferragni-Balocco, nel quale Damato è stato coinvolto in un’indagine per presunta truffa da parte della Procura di Milano, è giunta la sua versione dei fatti. In diverse storie su Instagram, Damato ha ringraziato i professionisti che lo hanno supportato e ha menzionato Chiara Ferragni, le sue sorelle e la madre come talenti che ha seguito nel corso degli anni.

L’ex direttore generale ha precisato di non essere stato licenziato, ma di aver scelto di dimettersi dalle aziende con le quali ha condiviso un percorso professionale significativo. Evitando di entrare nel merito del caso Balocco, Damato ha sottolineato che alcune mail attribuite a lui pubblicamente non erano state scritte da lui. Questo dettaglio riguarda le conversazioni tra lo staff di Chiara Ferragni e l’azienda Balocco riguardanti la vendita del pandoro PinkChristmas, al centro delle indagini della Procura di Milano.

Damato si è detto amareggiato per come la vicenda abbia offuscato il duro lavoro svolto dalle società e dalle persone coinvolte. Ha espresso preoccupazione per i dipendenti e la sicurezza dei loro posti di lavoro, definendosi stremato dalla situazione. Ha inoltre difeso l’integrità di Chiara Ferragni, sottolineando l’onestà, la dedizione e l’affetto che ha sempre dedicato a lei.

Riguardo ai presunti guadagni e alla liquidazione, Damato ha smentito le cifre circolate riguardo al suo stipendio e ai compensi ricevuti come membro dei consigli di amministrazione, ruoli che ha ricoperto gratuitamente fino alla sua uscita volontaria. Ha chiarito di non aver richiesto alcuna liquidazione aggiuntiva al momento delle dimissioni e ha sottolineato che non gli è stato versato nulla oltre agli oneri previdenziali previsti per i lavoratori dipendenti.

Le storie di Damato
Le storie di Damato

Infine, Damato ha voluto rettificare il comunicato diffuso da Fenice e TBS Crew, affermando che la sua uscita è stata una scelta autonoma e volontaria, e non parte di un processo di rinnovamento aziendale come precedentemente comunicato. Ha ringraziato per l’attenzione.

Le storie di Damato 2
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