Cronaca

Il mistero della scomparsa di Mara Favro

Un'indagine intricata tra dubbi e testimonianze discordanti

Il mistero della scomparsa di Mara Favro

La decisione di Mara Favro di abbandonare la pizzeria è stata motivata da un senso di svalutazione personale, come testimonia il messaggio inviato a un conoscente alle 6:20 del mattino dell’8 marzo, poco prima della sua scomparsa a Susa (Torino). Questo scambio di messaggi, reso pubblico da Chi l’ha visto?, rappresenta uno degli ultimi dettagli noti riguardo al mistero che circonda la scomparsa della 51enne, su cui la procura sta ora indagando per omicidio.

Prima di questo scambio, Mara aveva chiesto un passaggio a un amico, che però si trovava a Torino e non poteva aiutarla. La donna, la cui auto era fuori uso in quei giorni, si sarebbe quindi rivolta al pizzaiolo della pizzeria dove lavorava, il quale l’avrebbe accompagnata fino a un pub vicino a casa. Tuttavia, Mara sarebbe tornata indietro in autostop per recuperare delle chiavi e un pacchetto di sigarette dimenticati, dirigendosi poi a piedi verso Susa, a circa 7 chilometri di distanza.

Le testimonianze sulle ultime ore di Mara sono discordanti: il titolare della pizzeria afferma che il pizzaiolo l’abbia accompagnata solo fino a un certo punto, mentre quest’ultimo sostiene di non averla mai accompagnata, poiché non possiede la patente. I messaggi inviati dalla donna durante la notte precedente alla scomparsa mostrano un’alternanza di stati d’animo, culminati con l’annuncio di voler lasciare il lavoro.

Parallelamente alle indagini sulla scomparsa di Mara, i carabinieri hanno individuato l’auto utilizzata dalla donna nei giorni precedenti alla sua sparizione, poiché la sua vettura era in riparazione. Il fratello di Mara, Fabrizio Favro, ha escluso l’ipotesi di un allontanamento volontario o di un suicidio, sottolineando il legame forte che la donna aveva con la figlia e presentando un esposto alla procura di Torino ipotizzando reati di omicidio e occultamento di cadavere.

Staff
  • PublishedJune 13, 2024