Cronaca

Tragedia a Torre del Greco: il caso di Adalgisa Gamba

La storia di una madre assolta per vizio totale di mente dopo aver ucciso il figlio autistico

Tragedia a Torre del Greco: il caso di Adalgisa Gamba

La sera del 2 gennaio 2022 a Torre del Greco, in provincia di Napoli, si è consumata una tragedia che ha scosso l’opinione pubblica. Adalgisa Gamba, una madre di 42 anni, è stata assolta per vizio totale di mente dopo aver ucciso il suo piccolo Francesco, di soli due anni e mezzo. Il bambino, secondo quanto emerso durante il processo, era stato autodiagnosticato dalla madre con l’autismo, consultando informazioni su Internet.

Dopo l’assoluzione, però, si è aperto un nuovo capitolo nella vicenda. Non essendoci né strutture sanitarie né familiari disposti ad accogliere e assistere Adalgisa, i giudici hanno deciso per la sua scarcerazione, revocando la misura della libertà vigilata e ordinando il trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario in regime di Rems.

Le Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, sono strutture sanitarie che accolgono autori di reati affetti da disturbi mentali considerati socialmente pericolosi. In Italia, attualmente, sono attive 30 Rems, il cui funzionamento è gestito dalle regioni.

La decisione dei giudici di revocare la libertà vigilata per Adalgisa è stata presa mercoledì 12 giugno, una settimana dopo la sentenza di assoluzione. Non essendo disponibili strutture idonee a ospitarla, è stato deciso il suo trasferimento in un ospedale psichiatrico giudiziario, dove potrà ricevere le cure necessarie per la sua condizione.

Il marito di Adalgisa, Elio, ha reagito duramente alla sentenza di assoluzione, definendo la moglie un “diavolo” e un “mostro”. Durante il processo, emerse che Adalgisa aveva inviato messaggi al marito riguardanti il figlio, manifestando preoccupazioni sul suo stato di salute e comportamento.

Il tragico episodio che ha portato alla morte di Francesco è avvenuto il 2 gennaio 2022, quando Adalgisa venne trovata sul lungomare di Torre del Greco abbracciata al figlio già deceduto. Le indagini hanno rivelato che il bambino è stato soffocato attraverso l’occlusione di naso e bocca, senza segni di violenza esterna.

Durante il processo, è emerso che Adalgisa era affetta da depressione post-partum e convinta che il figlio avesse un disturbo dello spettro autistico. Dopo tre perizie psichiatriche, la Corte d’assise di Napoli ha stabilito che la donna non era in grado di intendere e volere al momento del tragico evento.

Adalgisa Gamba e, a destra, foto carabinieri archivio LaPresse
Adalgisa Gamba e, a destra, foto carabinieri archivio LaPresse

La decisione di trasferire Adalgisa in una Rems è stata presa dopo la revoca della libertà vigilata, poiché nessuna struttura sanitaria o familiare si è resa disponibile ad accoglierla. Ora, la donna dovrà affrontare un percorso di cura e riabilitazione in un contesto adatto alle sue esigenze.

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Staff
  • PublishedJune 13, 2024