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La controversa partecipazione di Totò Cuffaro al Maurizio Costanzo Show

Un'intervista che ha scatenato polemiche e azioni legali

La controversa partecipazione di Totò Cuffaro al Maurizio Costanzo Show

Settembre del 1991 ha visto un evento televisivo particolare: il Maurizio Costanzo Show e Samarcanda, condotto da Michele Santoro, si sono uniti in una staffetta tv Rai-Mediaset per commemorare Libero Grassi, l’imprenditore assassinato dalla mafia per essersi opposto al pagamento del pizzo. Tra gli ospiti presenti sulle poltrone c’erano Giovanni Falcone, Giovanni Impastato, Rita Dalla Chiesa e Claudio Fava.

Santoro, collegato da Palermo, ha dato la parola a un giovane Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, che in seguito è stato condannato nel 2010 a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra. All’epoca, Cuffaro era stato eletto per la prima volta all’Assemblea regionale.

Cuffaro, una volta in possesso del microfono, ha esordito chiedendo due minuti di silenzio dopo aver ascoltato per tre ore le argomentazioni presentate nello show. Ha criticato l’attacco alla classe dirigente migliore della Democrazia Cristiana in Sicilia, sottolineando che il giornalismo mafioso fa più danno alla Sicilia di dieci anni di delitti mafiosi.

Le sue parole hanno suscitato polemiche e durante il suo intervento le telecamere hanno ripreso un Falcone visibilmente perplesso. Successivamente, Cuffaro ha intentato una causa contro YouTube per non aver rimosso tutti i video relativi alla sua partecipazione, chiedendo un risarcimento di 250mila euro. Tuttavia, il tribunale di Palermo ha respinto la richiesta di risarcimento e ha condannato l’ex governatore a pagare le spese legali sostenute da YouTube durante la causa.