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Ilaria Salis torna in Italia: la fine di un incubo

L'eurodeputata liberata dopo 16 mesi di prigionia in Ungheria

Ilaria Salis torna in Italia: la fine di un incubo

Dopo 16 mesi di prigionia in Ungheria, Ilaria Salis è finalmente tornata in Italia. L’eurodeputata eletta con Alleanza Verdi e Sinistra è stata accolta nella sua casa di famiglia a Monza intorno alle 19, accompagnata dai genitori che sono andati a prenderla nel paese magiaro il giorno precedente, subito dopo la sua liberazione, avvenuta dopo l’elezione al Parlamento europeo. Mentre scendeva dal veicolo, ha rivolto un sorriso ai numerosi giornalisti che si erano radunati davanti all’ingresso di casa.

L’emozione era palpabile in famiglia, che ha descritto il ritorno dell’insegnante in Italia come la fine di un vero e proprio incubo. “Abbiamo persino scattato una foto davanti al cartello di Monza, è stata un’esperienza bellissima”, ha raccontato Roberto Salis, padre di Ilaria, dopo essere arrivato a Monza insieme alla figlia. L’europarlamentare, che compirà 40 anni lunedì, ha dichiarato che ci sarà una celebrazione per il suo compleanno. “Dovremo farne due, visto che l’anno scorso non abbiamo potuto festeggiare”, ha aggiunto il padre.

Roberto Salis ha inoltre sottolineato che Ilaria è estremamente stanca e provata a causa del periodo di detenzione intenso e delle torture subite. Ora ha un grande bisogno di riposo e di tempo per recuperare le energie.

Il ritorno di Ilaria era atteso da quando le è stato rimosso il braccialetto elettronico ieri, misura cautelare che le era stata imposta in seguito all’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti. Il giudice ungherese le ha concesso l’immunità sospendendo il processo in cui era coinvolta per l’aggressione ai militanti di estrema destra. Dopo aver trascorso 15 mesi in carcere, Salis era stata agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico prima della sua elezione con Alleanza Verdi-Sinistra, che le ha garantito l’immunità parlamentare.

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Arrivo di Ilaria Salis dopo la scarcerazione in Ungheria con il padre Roberto presso la loro abitazione di Monza (LaPresse)

Tuttavia, il giudice ungherese potrebbe richiedere al Parlamento europeo di revocare l’immunità. Se la maggioranza del Parlamento voterà a favore della revoca, il procedimento penale potrà continuare durante il mandato dell’eurodeputata. In caso contrario, il processo potrebbe riprendere al termine del mandato. Quindi, il caso non è ancora definitivamente chiuso.

È importante sottolineare che la norma sull’immunità non può essere invocata in caso di flagranza di reato. Sarà necessario determinare se il video presentato dall’accusa ungherese come prova possa costituire flagranza di reato, in tal caso sarà la commissione parlamentare dell’UE a dover esprimersi.