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Trattative di pace tra Russia e Ucraina: dettagli sul fallimento dell’accordo

Le rivelazioni del New York Times sull'accordo di neutralità e sicurezza

Trattative di pace tra Russia e Ucraina: dettagli sul fallimento dell’accordo

Dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, Kiev e Mosca hanno avviato negoziati per cercare di porre fine alle ostilità. Questo avvenne il 15 aprile 2022, sei settimane dopo l’inizio del conflitto russo. Tuttavia, i negoziati non hanno portato ai risultati sperati.

Oggi, il New York Times ha reso pubblica una parte dei documenti relativi a quei colloqui, fornendo dettagli più precisi sulle trattative di pace tra Russia e Ucraina nel 2022.

Il quotidiano statunitense ha reso noto un documento che rappresenta la bozza del trattato di pace negoziato tra Mosca e Kiev nella primavera del 2022, poco dopo l’inizio della guerra. Questo documento, intitolato “Trattato sulla neutralità permanente e le garanzie di sicurezza per l’Ucraina”, prevedeva che Regno Unito, Cina, Russia, Stati Uniti e Francia agissero come garanti della sicurezza dell’Ucraina come Stato permanentemente neutrale. Tuttavia, la Bielorussia non aveva concordato il suo status di garante con la parte ucraina, mentre la Turchia non aveva concordato il suo status di garante con la parte russa.

Uno dei punti principali dell’accordo, negoziato in gran parte durante i colloqui a Istanbul nel marzo di quell’anno, prevedeva che l’Ucraina diventasse uno Stato permanentemente neutrale e non aderisse a blocchi militari come la NATO. La Crimea sarebbe rimasta sotto il controllo russo senza il riconoscimento da parte di Kiev. Inoltre, all’Ucraina sarebbe stato vietato possedere armi straniere e sarebbe stata richiesta una riduzione delle sue Forze armate, che avrebbero dovuto essere limitate a 85.000 effettivi, 342 carri armati e 519 pezzi di artiglieria. La lingua russa avrebbe dovuto essere utilizzata su un piano paritario con l’ucraino, mentre il destino del Donbass sarebbe stato oggetto di discussioni future.

Con la pubblicazione del New York Times sono emersi nuovi dettagli. Uno dei punti di disaccordo che ha contribuito a far fallire l’accordo è stato l’articolo 5, che prevedeva che gli Stati garanti – Gran Bretagna, Cina, Russia, Stati Uniti e Francia – intervenissero direttamente in difesa dell’Ucraina in caso di un altro attacco armato. Tuttavia, Mosca ha insistito affinché tutti gli Stati garanti, compresa la Russia, dovessero approvare la risposta in caso di attacco all’Ucraina, conferendo di fatto a Mosca un potere di veto che avrebbe potuto consentirle di invadere nuovamente il territorio ucraino.

Le carte rese note dal giornale statunitense sono state l’unica testimonianza di colloqui diretti tra ucraini e russi per la pace. Sebbene i colloqui siano falliti a causa della mancanza di compromessi da entrambe le parti, sono state prodotte diverse bozze di un trattato che avrebbe dovuto garantire la sicurezza futura dell’Ucraina, pur soddisfacendo alcune richieste del presidente Vladimir Putin. Attualmente, Mosca e Kiev sembrano essere più lontane dalla pace rispetto a qualsiasi altro momento dall’invasione su vasta scala.

Inoltre, alla vigilia della Conferenza sulla pace dell’Ucraina in Svizzera, Putin ha dichiarato che la Russia avrebbe accettato un cessate il fuoco solo se l’Ucraina avesse ceduto quattro regioni che il Cremlino ha dichiarato parte della Russia e avesse abbandonato le sue aspirazioni nella NATO.