Politica

Crisi nel Movimento 5 Stelle: Grillo vs Conte

Tensioni interne e futuro incerto dopo le elezioni europee

Crisi nel Movimento 5 Stelle: Grillo vs Conte

Aria di resa dei conti nel Movimento 5 Stelle. Dopo il deludente risultato alle elezioni europee, con un voto al di sotto del 10%, si è scatenato un allarme interno che ha portato il fondatore Beppe Grillo a intervenire a Roma. Al centro delle critiche è finito il leader Giuseppe Conte, accusato da diversi esponenti di aver accentrato il potere e di aver snaturato l’essenza del movimento. Grillo e Conte si sono incontrati sulla terrazza dell’hotel Forum e hanno deciso di convocare un congresso tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Grillo si oppone al terzo mandato di Conte, considerato da molti come una limitazione che impedisce la formazione di una classe politica radicata sul territorio.

Giuseppe Conte, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha assunto la responsabilità della sconfitta e ha annunciato l’avvio di una fase costituente. Tuttavia, non sembra intenzionato a rinunciare al ruolo di leader, sottolineando che la sua guida è funzionale al progetto del Movimento 5 Stelle. Conte ha anche espresso rammarico per l’appoggio al governo Draghi, chiedendo scusa agli elettori delusi per questa scelta.

Al momento, la leadership di Conte non sembra essere messa in discussione, ma ci sono segnali di tensione tra gli esclusi dalla regola dei due mandati, tra cui spicca l’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi. Raggi, una delle voci più critiche della vecchia guardia, ha sottolineato la necessità per il Movimento di ritrovare la propria identità alternativa al sistema politico tradizionale. Critica le alleanze con la destra e la sinistra che, a suo parere, hanno reso il Movimento irriconoscibile.

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Beppe Grillo e Virginia Raggi (LaPresse)