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Tragedia e accuse nel Mediterraneo: migranti e guardie costiere

Le drammatiche vicende dei migranti nel Canale di Sicilia e nel Mediterraneo orientale

Tragedia e accuse nel Mediterraneo: migranti e guardie costiere

Ancora una volta il Canale di Sicilia è teatro di una tragedia legata alla migrazione. Dieci corpi senza vita sono stati recuperati dallo scafo di una barca in legno. A bordo della imbarcazione, come riportato dalla ong Resqship operante con la nave Nadir, vi erano complessivamente 61 migranti. Di questi, 51 sono stati evacuati e soccorsi, mentre altri 10 sono stati trovati senza vita nel ponte inferiore della barca. Il veliero Nadir di Resqship si trovava a oltre 100 miglia dalle coste libiche, in acque internazionali a poco più di 40 miglia da Lampedusa, nei pressi dell’area Sar maltese. Il team di soccorso ha dovuto utilizzare un’ascia per aprire lo scafo e accedere all’interno dell’imbarcazione.

Le nostre condoglianze vanno alle vittime e alle persone colpite da questa tragedia. L’organizzazione non governativa tedesca accusa la ‘Fortezza Europa’ di essere responsabile di queste morti. La nave Nadir, domenica sera, ha risposto a un’altra chiamata di soccorso in mare proveniente da AlarmPhone. Si trattava di una barca alla deriva che stava allagando e aveva perdite di carburante. La nave Nadir è riuscita a fornire assistenza a 27 persone, inclusi giubbotti di salvataggio, fino all’intervento della guardia costiera italiana. La notte precedente, la nave aveva aiutato un’altra imbarcazione in legno, alla deriva a causa di un guasto al motore, con 62 persone a bordo.

Le partenze di migranti in condizioni di mare favorevoli sono sempre in aumento. Come segnalato dal giornalista Sergio Scandura di Radio Radicale, esperto della rotta del Mediterraneo Centrale, dal 15 al 21 giugno le condizioni del mare saranno tranquille. Tuttavia, anche in acque apparentemente calme, il mare rimane un ambiente ostile, soprattutto per imbarcazioni precarie e sovraffollate che rischiano di restare alla deriva. È quindi fondamentale non esitare nei soccorsi.

La tragedia dei migranti non si limita al Mediterraneo occidentale, ma si estende anche al Mediterraneo orientale, con nuove accuse scioccanti rivolte alla guardia costiera greca. Secondo un’inchiesta della Bbc, decine di migranti sarebbero morti a causa delle azioni della guardia costiera greca in un periodo di tre anni. In uno dei casi riportati, nove migranti sarebbero stati deliberatamente gettati in mare, causandone la morte.

Le nove vittime menzionate nel rapporto fanno parte delle oltre 40 persone che si ritiene siano morte dopo essere state costrette a lasciare le acque territoriali greche o riportate in mare dopo essere arrivate sulle isole greche. La Bbc ha analizzato 15 incidenti avvenuti tra maggio 2020 e il 2023, citando fonti locali, organizzazioni non governative e la guardia costiera turca. Verificare tali resoconti è estremamente difficile a causa della scomparsa dei testimoni o della loro paura nel parlare apertamente. Tuttavia, in quattro di questi casi, è stato possibile confermare i resoconti parlando con testimoni oculari.

In cinque incidenti, i migranti hanno dichiarato di essere stati gettati in mare direttamente dalle autorità greche. In quattro di questi casi, hanno raccontato di essere sbarcati sulle isole greche ma di essere stati successivamente respinti. In molti altri episodi, i migranti hanno riferito di essere stati caricati su zattere gonfiabili senza motore che si sono sgonfiate o sembravano essere state danneggiate. La guardia costiera greca è stata accusata da tempo di respingimenti forzati, pratica illegale secondo il diritto internazionale. Tuttavia, questa inchiesta è la prima a quantificare il numero di incidenti in cui si ritiene che le vittime siano morte a causa delle azioni della guardia costiera greca.

La guardia costiera greca ha respinto categoricamente tutte le accuse di comportamenti illegali.

Staff
  • PublishedJune 17, 2024