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Trapper Simba La Rue condannato in appello: dettagli sulla faida tra trapper a Milano

Sentenza e retroscena dell'episodio violento tra gruppi rivali

Trapper Simba La Rue condannato in appello: dettagli sulla faida tra trapper a Milano

Il trapper Simba La Rue, noto anche come Mohamed Lamine Saida, è stato condannato in appello a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere. Il giovane, insieme ad altri imputati, era sotto processo a Milano per la cosiddetta ‘faida tra trapper’. La corte ha confermato i reati di lesioni e rapina, contrariamente alla richiesta del procuratore Massimo Gaballo che aveva chiesto una condanna di 8 mesi solo per lesioni. La sentenza in appello ha comportato una lieve riduzione rispetto alla condanna di 4 anni in primo grado per Simba La Rue.

La vicenda giudiziaria riguarda un episodio avvenuto il primo marzo del 2022 in via Settala, quando due gruppi di trapper si sono scontrati utilizzando violenza fisica, tra cui calci, pugni e un coltello. Gli otto imputati hanno visto esclusa l’aggravante di aver commesso il reato per nasconderne un altro, mentre a due di loro è stata riconosciuta un’attenuante.

Le condanne ‘ridotte’ in appello riguardano anche Mevljudin Hetem (da 3 anni e 8 mesi a 3 anni e 6 mesi e 20 giorni) e Dago Gapea (da 7 anni a 6 anni e 4 mesi). Simba La Rue, presente in aula insieme agli altri imputati, è coinvolto anche in un altro processo d’appello per una sparatoria del 2022 in zona corso Como, insieme al collega Baby Gang e altri.

Il processo ruota attorno a un’aggressione avvenuta in via Settala, presumibilmente perpetrata dal gruppo di Simba La Rue come atto di sfregio e punizione nei confronti di un membro del gruppo rivale di Baby Touché, anch’egli trapper. Inoltre, si sono verificate lesioni aggravate ai danni di Touché, che però non ha presentato denuncia contro gli imputati, secondo la Procura, per una presunta logica di appartenenza a una banda.