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Funerale a Leeds: un’esperienza da incubo per una famiglia

Il racconto scioccante di un funerale segnato da errori e disguidi

Funerale a Leeds: un’esperienza da incubo per una famiglia

Affrontare la perdita di una persona cara è sempre un’esperienza dolorosa e travolgente. Il dolore e il lutto sono inevitabili, culminando nel giorno dei funerali, momento in cui si dà l’ultimo addio alla persona defunta. Tuttavia, per una famiglia di Leeds, in Inghilterra, questo momento cruciale si è trasformato in un vero e proprio incubo, come riportato dai media locali.

Tutto ha avuto inizio con la scomparsa di Edith Elvira Paul, una donna di 84 anni residente a Leeds. I suoi familiari hanno deciso di affidare l’organizzazione del funerale a un’impresa di pompe funebri locale, ma, secondo la loro testimonianza, il servizio offerto è stato alquanto scadente, se non addirittura scioccante. Una delle figlie, Arlene, ha raccontato al Daily Mail di essere rimasta sconvolta nel vedere il trattamento riservato al corpo della madre: “Quando mio fratello e le mie sorelle sono saliti per vedere la salma nella cappella ardente, non era neanche vestita. L’acqua le colava dal naso e dalle orecchie. Siamo rimasti attoniti, l’impresario non ci aveva nemmeno avvisati”.

La serie di sfortunati eventi è proseguita durante il giorno del funerale: l’auto che trasportava Edith si è guastata lungo il tragitto verso il cimitero, costringendo all’arrivo di un secondo veicolo. Una volta giunti sul luogo, il coperchio della bara, non chiuso correttamente, si è aperto durante la cerimonia, rivelando il corpo dell’anziana signora. Arlene ha raccontato: “Abbiamo urlato: la bara si sta aprendo. Poi un uomo è intervenuto per richiuderla, ma tutti erano sconvolti. Ho visto il terrore nei loro occhi. È stato come vivere un film dell’orrore”. Inizialmente la famiglia aveva richiesto la bara aperta per permettere ai presenti di salutare la defunta, ma a causa di un ritardo nell’imbalsamazione, i piani sono stati modificati, poiché l’aspetto di Edith era ormai cambiato in modo irreparabile. Questa procedura, infatti, deve essere eseguita entro 24 ore dalla morte, garantendo che il corpo rimanga inalterato fino al funerale.

Dopo tutti questi inconvenienti, l’impresa di pompe funebri ha offerto alla famiglia un risarcimento pari alla metà del costo del funerale, ma i figli di Edith hanno rifiutato, sostenendo che nessuna somma potesse compensare il trattamento riservato alla loro madre defunta. Un portavoce dell’azienda ha cercato di difendere l’operato, affermando: “I dissapori con la famiglia sono stati risolti, ma le critiche espresse da Arlene e i suoi fratelli sono gravi e eccessive, danneggiando la nostra reputazione. Siamo un’azienda a conduzione familiare con forti legami nella comunità. La nostra reputazione è di fondamentale importanza. Cerchiamo sempre di operare con i massimi standard professionali, vantiamo solo recensioni positive online e siamo tra le aziende raccomandate dalla Good Funeral Guide e dal Natural Death Center”. Il portavoce ha concluso affermando: “Quando si verificano imprevisti, siamo proattivi e tempestivi nel risolverli nel modo più soddisfacente per il cliente. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia di Edith, consapevoli di quanto sia difficile perdere un genitore”.

Staff
  • PublishedJune 18, 2024