Economia

Italia e altri Paesi dell’Eurozona sotto procedura di infrazione per deficit pubblico

La Commissione europea impone tagli e correzioni per rispettare il Patto di Stabilità

Italia e altri Paesi dell’Eurozona sotto procedura di infrazione per deficit pubblico

La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia e altri sei Stati dell’Eurozona, tra cui Belgio, Francia, Malta, Slovacchia, Ungheria e Polonia, a causa del deficit pubblico che supera il limite del 3%. L’Italia, in particolare, ha raggiunto un deficit del 7,4% del Pil nel 2023, il più alto tra i Paesi coinvolti.

L’apertura di questa procedura implica che il governo italiano dovrà ridurre il rapporto tra deficit e Pil dello 0,5% all’anno. Considerando il Prodotto interno lordo nominale di circa 2mila miliardi, ciò comporterebbe tagli di almeno 10 miliardi l’anno nel bilancio pubblico, ma potrebbero essere necessari tagli ancora più consistenti. Questo perché, oltre alla procedura di infrazione, saranno previsti percorsi di aggiustamento dei conti pubblici in base alle regole del nuovo Patto di Stabilità dell’Unione europea.

Dopo quasi quattro anni di sospensione delle regole fiscali dell’UE a causa della crisi generata dalla pandemia di coronavirus e dalla guerra in Ucraina, si torna ora a dover rispettare i vincoli di Bruxelles imposti dal Patto di Stabilità. Tuttavia, la Commissione sottolinea che non si tratta di un ritorno all’austerità, ma di un nuovo ciclo per le politiche economiche e fiscali europee.

Il debito italiano, il secondo più alto in Europa con oltre il 137% del Pil, deve essere ridotto per rispettare i limiti imposti dal Patto di Stabilità che prescrivono di mantenerlo sotto il 60%. Questo rappresenta una sfida significativa per il Paese.

Per facilitare il passaggio alle nuove regole del Patto di Stabilità, le varie fasi della procedura saranno distribuite su un periodo di sei mesi, fino a novembre. La Commissione invierà raccomandazioni agli Stati coinvolti, compresa l’Italia, sulle azioni da intraprendere entro il 20 settembre, quando il nostro Paese dovrà presentare un piano basato su tali indicazioni.

A novembre, la Commissione emetterà le raccomandazioni definitive, determinando il percorso di correzione del bilancio italiano. Secondo il nuovo Patto di Stabilità, il piano di rientro potrà durare quattro o sette anni, a seconda delle trattative tra Roma e Bruxelles.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti prevede un’estate intensa, sottolineando che è improbabile che le correzioni richieste siano inferiori allo 0,5%. La Commissione potrebbe anche chiedere riforme che coinvolgono settori cruciali per l’Italia. Giorgetti, tuttavia, minimizza l’importanza della procedura di infrazione, sottolineando che era attesa e che l’Italia ha già avviato un percorso di responsabilità finanziaria sostenibile.