Politica

Mark Rutte nominato segretario generale della Nato: il percorso alla leadership

La scelta di Rutte come massimo rappresentante della Nato e le dinamiche politiche dietro la decisione

Mark Rutte nominato segretario generale della Nato: il percorso alla leadership

Dopo l’iniziale opposizione del primo ministro ungherese, Viktor Orbán, e la candidatura rivale del presidente della Romania, Klaus Iohannis – successivamente ritirata – Mark Rutte è stato scelto come massimo rappresentante della Nato, con il consenso unanime dei 32 membri dell’alleanza difensiva.

Mark Rutte, 57enne olandese, fa parte del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd), di orientamento liberal-conservatore. Esperto politico a livello internazionale, è il secondo leader politico più longevo dopo Merkel, essendo alla guida del Paese dal 2010.

Durante la crisi del debito pubblico, Rutte si è distinto come sostenitore delle politiche di austerità ed è noto per il suo forte sostegno all’Ucraina. Questo lo ha reso il candidato favorito per la carica, con l’Ungheria che ha risolto le proprie obiezioni in un incontro avvenuto il 19 giugno, quando Orbán ha ritirato le sue opposizioni.

Orbán, noto per la sua posizione sulla guerra russo-ucraina, ha richiesto rassicurazioni sul coinvolgimento dell’Ungheria nel conflitto per ritirare il veto su Rutte. L’accordo è stato raggiunto con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, stabilendo che nessun membro del personale ungherese parteciperà alle attività della Nato in Ucraina e che nessun fondo ungherese sarà utilizzato per sostenerle, come comunicato dal primo ministro ungherese.

Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha ritirato la sua candidatura a segretario generale della Nato, aprendo la strada alla nomina di Rutte. Iohannis ha chiesto ai membri del Consiglio di esprimersi a favore della candidatura di Rutte, ottenendo il sostegno della Romania.