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Renato Vallanzasca ottiene permesso di cure esterne

Il noto criminale milanese potrà ricevere cure in una comunità esterna

Renato Vallanzasca ottiene permesso di cure esterne

Il tribunale di sorveglianza di Milano ha deciso di concedere a Renato Vallanzasca, noto simbolo della mala milanese ormai settantacinquenne, la possibilità di lasciare il carcere di Bollate per ricevere cure in una comunità esterna. La richiesta presentata dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Corrado Limentani e Paolo Antonio Muzzi, è stata accolta dai giudici. Questi ultimi hanno preso in considerazione lo stato di salute dell’ex boss, che ha trascorso più di cinquant’anni dietro le sbarre dopo essere stato arrestato nel 1977.

Renato Vallanzasca soffre infatti di un decadimento cognitivo degenerativo, condizione che i medici hanno giudicato incompatibile con la detenzione. Secondo i medici di Bollate, la permanenza in carcere potrebbe peggiorare notevolmente la sua situazione, pertanto è necessario che riceva stimoli cognitivi esterni per mantenere la memoria e le capacità verbali. La Presidente del tribunale di Sorveglianza, Giovana Di Rosa, ha sottolineato che le condizioni di salute del detenuto sono attualmente stabili in un contesto di malattia neurodegenerativa.

Di conseguenza, Vallanzasca potrà recarsi per un massimo di 12 ore in una comunità esterna al fine di alleviare la sua patologia neurologica e avviare un percorso di risocializzazione. Questa concessione riapre la possibilità di un trasferimento in una casa di cura, obiettivo perseguito dalla difesa e che potrebbe essere supportato dal tribunale. Durante l’udienza, la Presidente Di Rosa ha chiesto agli avvocati se fosse stata individuata una struttura idonea ad accogliere Vallanzasca.

Attualmente, gli avvocati stanno lavorando per individuare una casa di cura adatta, al fine di poter richiedere il trasferimento in detenzione domiciliare una volta individuata la struttura. La decisione del tribunale di sorveglianza di Milano rappresenta un passo importante per garantire cure adeguate e un percorso di riabilitazione per Renato Vallanzasca, che ha trascorso gran parte della sua vita dietro le sbarre.