Repressione dell’hijab in Iran: giovane donna trascinata a forza in un furgone
Aumenta la repressione contro le donne che non rispettano l'hijab in Iran
Una giovane donna è stata strattonata e trascinata a forza in un furgone da diverse donne a Teheran, capitale dell’Iran, per aver indossato in modo non corretto l’hijab, il tradizionale velo islamico. Il video di questo episodio è stato postato il 18 giugno su X dalla giornalista e attivista Masih Alinejad, che si trova in esilio a New York. Nel filmato si vede la ragazza con un hijab verde militare che lascia parzialmente scoperti i capelli biondi e gli occhiali da sole, mentre viene spinta dentro il furgone della polizia morale da due agenti donne integralmente vestite di nero. Le poliziotte la costringono a entrare sul mezzo e le infilano gambe e piedi dentro a forza, nonostante i suoi tentativi di resistere.
Masih Alinejad ha commentato l’accaduto affermando che non possiamo ignorare questo regime di apartheid di genere. Mentre l’attenzione internazionale è concentrata sulle elezioni iraniane, si sta consumando una storia oscura, denuncia l’attivista iraniana. Dopo la morte della 22enne curda Mahsa Amini nel 2023, avvenuta dopo il suo arresto per aver indossato l’hijab in modo inappropriato, sempre più donne iraniane si rifiutano di portare il velo. In risposta a questa ribellione, le autorità iraniane hanno intensificato la repressione contro le donne che non rispettano l’hijab.
La polizia iraniana ha annunciato l’avvio dell’operazione “Nour” (luce) il 13 aprile 2024, su indicazione del capo della polizia di Teheran, Abasali Mohammadian. Quest’ultimo ha dichiarato che alcune donne non rispettano più l’hijab e ignorano gli avvertimenti della polizia, pertanto saranno perseguite. Questa decisione arriva in un contesto in cui un numero crescente di donne iraniane si ribella all’obbligo di indossare l’hijab, sfidando apertamente le autorità.
