Cronaca

Omicidio colposo sul lavoro: il drammatico abbandono di Satnam Singh

La tragica vicenda del bracciante lasciato morire dopo un grave incidente sul lavoro

Omicidio colposo sul lavoro: il drammatico abbandono di Satnam Singh

L’uomo che ha scaricato Satnam Singh davanti a casa, con un braccio tranciato, avrebbe detto ai vicini che il bracciante si era solo tagliato. A dirlo sono Noemi Grifo e Ilario Pepe, i due ragazzi vicini di casa della vittima che per primi hanno prestato soccorso al lavoratore di 31 anni morto nell’Agro Pontino dopo l’incidente sul lavoro avvenuto lo scorso 17 giugno.

Satnam Singh stava preparando le serre per la coltivazione dei meloni quando è rimasto incastrato in un macchinario utilizzato per avvolgere la plastica che gli ha spezzato di netto un braccio e fratturato le gambe. Il 31enne bracciante di origini indiane, morto dopo due giorni all’ospedale San Camillo di Roma, anziché essere soccorso è stato caricato su un pulmino dal suo datore di lavoro – indagato per omicidio colposo – che poi lo ha abbandonato nei pressi della sua abitazione, nella zona di Castelverde a Cisterna.

Satnam Singh, da tutti conosciuto come Navi, viveva con la moglie che lavorava con lui nella stessa azienda e che ha assistito a quei tragici momenti. Noemi Grifo e Ilario Pepe, che ospitavano la coppia in un rustico dietro la loro abitazione, sono stati i primi a soccorrere il bracciante 31enne e oggi ai cronisti hanno raccontato quei drammatici momenti.

“Siamo scioccati. È una storia talmente crudele che non ci sono parole; chiediamo giustizia e che il responsabile paghi. Noi abbiamo cercato fino all’ultimo di aiutarlo” ha detto Noemi Grifo cercando di ricostruire quei terribili momenti. “Ero fuori in giardino con mia figlia e ho sentito le urla da fuori. Ho aperto il cancello e la moglie si è subito buttata verso di noi chiedendo aiuto. Continuava a dire ‘marito tagliato, marito tagliato’. Era disperata,” aggiunge Ilario Pepe che in un primo momento non è riuscito a comprendere quanto stava accadendo.

“Poi ho visto questo ragazzo passare; lo portava in braccio e andava dietro casa. In un primo momento pensavo gli stesse dando una mano, ma poi l’ho visto scappare verso il suo furgone tutto chiuso. Gli sono corso dietro dicendo di chiamare il 118, e lui mentre chiudeva gli sportelloni mi ha detto: ‘Si è tagliato’ come se non fosse nulla. ‘Da me non è in regola’ ha poi aggiunto prima di andare via.”

Nel frattempo è stato lanciato l’allarme al pronto soccorso. Al telefono il ragazzo ha spiegato che il lavoratore si era tagliato e ha dato le indicazioni per raggiungere il luogo al 118. Quando gli sono state chieste maggiori informazioni si è recato nel retro dell’abitazione facendo la drammatica scoperta: “Non si è tagliato, gli manca tutto un braccio – ha quindi detto Ilario Pepe ai soccorritori -. E solo in un secondo momento è stato trovato un pezzo di mano in una cassetta, vicino alla spazzatura. Una cosa disumana.”

“Lui è scappato, ci siamo trovati qui da soli a fare tutto con la moglie disperata. Lei è ancora sotto choc, è distrutta. Ha visto tutta la scena. Stava con lui nel furgone pensando che il datore di lavoro stesse portando il marito in ospedale,” ha detto ancora Noemi Grifo che ricorda Satnam Singh come “una persona splendida sempre pronto ad aiutare. Anche se non parlava bene l’italiano ci capivamo a gesti. Non sappiamo se potesse sopravvivere, ma certamente poteva essere aiutato.”