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Annullata condanna a morte rapper iraniano per proteste Mahsa Amini

La Corte suprema di Teheran annulla la sentenza contro Toomaj Salehi

Annullata condanna a morte rapper iraniano per proteste Mahsa Amini

La condanna a morte del rapper iraniano Toomaj Salehi è stata annullata dalla Corte suprema di Teheran. Salehi era stato imprigionato per il suo sostegno alle proteste delle donne che sono scoppiate nel 2022 in seguito alla morte di Mahsa Amini. L’avvocato di Salehi, Amir Raisian, ha annunciato la notizia tramite un post su un social media.

Le canzoni di Salehi hanno contribuito a sostenere le proteste che sono nate dopo la morte di Amini, una giovane curda iraniana deceduta in custodia della polizia il 16 settembre 2022 per aver indossato l’hijab in modo considerato improprio. Il rapper trentatreenne era stato condannato a morte nell’aprile dello stesso anno dal Tribunale rivoluzionario di Isfahan per “corruzione sulla terra”, una delle accuse più gravi in Iran. I suoi avvocati avevano presentato appello contro la sentenza, scatenando proteste a livello mondiale e all’interno della comunità artistica iraniana.

Le manifestazioni di sostegno si sono tenute in diverse città del mondo, mentre i sostenitori di Salehi hanno lanciato una campagna sui social network con l’hashtag #SaveToomaj. Esperti delle Nazioni Unite a Ginevra si sono espressi allarmati per la condanna a morte del rapper e per i presunti maltrattamenti subiti durante la sua detenzione.

Toomaj Salehi era stato arrestato nell’ottobre 2022 e rinchiuso nella prigione di Dastgerd, nella provincia di Isfahan, prima di essere condannato inizialmente a sei anni e tre mesi di carcere. Dopo essere stato rilasciato nel novembre 2023, è stato nuovamente arrestato poco dopo. I tribunali iraniani lo hanno accusato di vari reati, tra cui incitamento alla sedizione, all’assembramento, alla cospirazione, alla propaganda contro il sistema e all’incitamento ai disordini.

Le proteste in Iran nell’ottobre e novembre 2022 hanno causato la morte di diverse centinaia di persone, tra cui membri delle forze di sicurezza, e migliaia di arresti. Organizzazioni non governative riportano che nove persone sono state giustiziate in relazione alle proteste, mentre altre sei rischiano l’esecuzione. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto alle autorità iraniane di annullare la condanna a morte di Salehi e di rilasciarlo immediatamente e incondizionatamente.