Italia e la sfida del taglio del deficit: le nuove regole europee
Il governo Meloni alla ricerca di soluzioni per il bilancio pubblico
La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia, chiedendo al governo di ridurre il rapporto tra deficit e Pil dello 0,5% all’anno. Questo significa che il governo di Giorgia Meloni dovrà trovare almeno 10 miliardi di tagli nel bilancio pubblico, considerando il PIL nominale italiano di circa 2mila miliardi. Tuttavia, potrebbero essere necessari tagli ancora più consistenti, a causa delle regole del nuovo patto di stabilità dell’Unione Europea.
Il governo Meloni ha confermato che l’Irpef a tre aliquote e la decontribuzione per redditi fino a 35mila euro saranno confermate nel 2025. Tuttavia, la procedura di infrazione per deficit eccessivo e le nuove regole del patto di stabilità rendono il percorso verso la prossima legge di bilancio più complesso del previsto.
Nel Def, si stima che nel 2025 si possa coprire parte del costo dell’Irpef a tre aliquote attraverso il fondo per l’attuazione della delega fiscale. L’accorpamento dei primi due scaglioni con l’aliquota del 23% e la riduzione delle aliquote sono punti chiave della legge delega sul fisco.
Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sta lavorando a un taglio del 7% dei contributi previdenziali per redditi fino a 25mila euro e del 6% per redditi fino a 35mila euro, finanziato per un solo anno. Il governo dovrà presentare un piano pluriennale di contenimento della spesa corrente primaria entro il 20 settembre, in base alla traiettoria definita da Bruxelles.
Il cuneo fiscale, la differenza tra il costo del lavoro per l’azienda e quanto effettivamente incassa il dipendente, è un tema cruciale. In Italia, questo valore è sempre stato elevato, influenzando il potere d’acquisto.
La manovra del 2024 è stata finanziata per 15,7 miliardi in deficit, ma ora le nuove regole europee impediscono nuovi indebitamenti. La procedura di infrazione per deficit eccessivo rende ancora più stringenti le risorse finanziarie disponibili per l’Italia.
Le prime stime per la manovra 2025 indicano che saranno necessari circa 18 miliardi per confermare gli interventi previsti per quell’anno. L’Ufficio parlamentare di bilancio avverte che il taglio strutturale del cuneo fiscale potrebbe creare una distorsione e una trappola di povertà per alcuni redditi.
L’Authority dei conti pubblici ha sottolineato la necessità di un risanamento mirato a ridurre il debito pubblico, che rimane una vulnerabilità per l’economia italiana. Nella prossima legge di bilancio, si prevede un impatto sul deficit di almeno 18 miliardi, di cui 10,8 solo per il taglio del cuneo fiscale.
Il ministro dell’economia Giorgetti ha confermato che il taglio del cuneo fiscale sarà la prima misura confermata senza generare ulteriori deficit. Tuttavia, sarà necessario valutare attentamente le risorse da destinare alle diverse politiche, con priorità alla mitigazione degli impatti sui soggetti più vulnerabili.
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