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Attacchi terroristici in Russia: Sinagoga, Chiesa e Polizia sotto attacco

Ondata di violenza colpisce Daghestan e Derbent

Attacchi terroristici in Russia: Sinagoga, Chiesa e Polizia sotto attacco

Diversi attacchi terroristici hanno scosso la Russia, con uomini armati che hanno preso di mira una sinagoga, una chiesa ortodossa e un posto di polizia, causando la morte di almeno sette persone, tra cui sei agenti e un sacerdote. Gli attacchi sono avvenuti nella capitale della repubblica russa del Daghestan, Makhachkala, e nella città costiera di Derbent.

Il Comitato investigativo russo ha avviato un’indagine penale sui fatti, senza fornire ulteriori dettagli. Il Daghestan è una regione russa a maggioranza musulmana, situata nel sud della federazione e confinante con la Cecenia, la Georgia e l’Azerbaigian.

Nelle città di Derbent e Makhatchkala, si sono verificati attacchi armati contro due chiese ortodosse, una sinagoga e un posto di blocco della polizia, come riportato dal Comitato russo antiterrorismo citato dall’agenzia Ria-Novosti. Secondo i primi rapporti, un sacerdote della Chiesa ortodossa russa e diversi agenti di polizia sono stati uccisi in questi attacchi terroristici.

Complessivamente, sei agenti di polizia sono stati uccisi e 12 feriti negli attacchi, come dichiarato da Gayana Gariyeva, portavoce del Ministero degli Interni del Daghestan. Il sacerdote 66enne è stato ucciso a Derbent. Boruch Gorin, presidente del Consiglio pubblico delle comunità ebraiche della Federazione Russa, ha segnalato su Telegram che la sinagoga di Derbent è stata incendiata e non è stato possibile spegnere l’incendio. Due persone sono state uccise: un poliziotto e una guardia di sicurezza. Ha aggiunto che la sinagoga di Makhachkala è stata incendiata e bruciata. Anche se i vigili del fuoco hanno domato l’incendio principale, rimangono focolai e si continuano a sentire spari nelle strade circostanti.

La comunità ebraica di Derbent conta circa 300 persone. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha condannato il massacro in Daghestan come un vile attacco terroristico, paragonandolo all’attacco a Sebastopoli. Ha sottolineato che gli eventi in Crimea non sono stati un’azione militare, bensì un vile e atroce attacco terroristico contro il popolo, perpetrato durante una festività ortodossa, simile al massacro in Daghestan commesso da estremisti.

Medvedev ha equiparato il regime di Bandera, il leader ultranazionalista ucraino alleato dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, ai pazzi fanatici responsabili degli attacchi. Ha espresso la sua ferma condanna su Telegram, sottolineando che per lui non esiste differenza tra i due.

Staff
  • PublishedJune 23, 2024