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Attacco terroristico a Derbent: tragedia e tensioni nel Daghestan

Un commando armato colpisce sinagoga e chiesa, scatenando il panico

Attacco terroristico a Derbent: tragedia e tensioni nel Daghestan

Un commando di uomini armati ha attaccato una sinagoga a Derbent e la polizia a Makhachkala, nel Daghestan, Russia, causando almeno 19 vittime, tra cui 15 poliziotti e 4 civili. Dopo aver aperto il fuoco, i terroristi hanno incendiato sia la sinagoga che la chiesa, scatenando il panico nella regione.

Sergei Melikov, governatore del Daghestan, ha definito la giornata come tragica per la regione e per l’intero Paese. In un video diffuso su Telegram, si possono vedere tre uomini vestiti di nero che si impossessano di un furgone della polizia e aprono il fuoco con mitra, mentre un altro assalitore grida “Allahu Akbar” di fronte alla sinagoga in fiamme.

Gli attentatori hanno preso di mira la Chiesa dell’Intercessione della Beata Vergine Maria e la sinagoga di Derbent, città storica patrimonio mondiale dell’Unesco e sede di una comunità ebraica millenaria. Hanno ucciso il prete ortodosso padre Nikolaj Kotelnikov, scatenando sconcerto e rabbia nella popolazione locale.

Nonostante non ci sia stata alcuna rivendicazione ufficiale, alcuni funzionari russi hanno indicato l’Ucraina e la Nato come possibili responsabili degli attacchi. Gli analisti dell’Isw ipotizzano la presenza di miliziani legati allo Stato Islamico, sfruttando le tensioni crescenti tra Mosca e le minoranze musulmane del Caucaso per reclutare nuovi estremisti.

Il Daghestan, regione a maggioranza musulmana, confina con la Cecenia, la Georgia e l’Azerbaigian. Negli anni passati, ha vissuto un’insurrezione islamista repressa duramente dalle forze di sicurezza russe. Sebbene gli attacchi siano diminuiti negli ultimi anni, l’area resta vulnerabile a episodi di violenza estremista.

Le Forze armate russe hanno reagito prontamente all’attacco, conducendo un’operazione antiterrorismo nel Daghestan che ha portato all’uccisione di diversi terroristi. Il Comitato nazionale antiterrorismo ha dichiarato la conclusione dell’operazione dopo aver eliminato le minacce alla popolazione, ma ha annunciato ulteriori indagini per individuare tutti i membri delle cellule terroristiche attive nella regione.