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La Tragica Vicenda dell’Attore Paolo Calissano: Peculato e Suicidio

Il racconto dell'amico-truffatore e delle conseguenze fatali

La Tragica Vicenda dell’Attore Paolo Calissano: Peculato e Suicidio

Il quadro che ha portato alla morte dell’attore Paolo Calissano nel 2021 a soli 54 anni si sta delineando sempre più chiaramente. Il 29 dicembre 2029, un mix di farmaci antidepressivi ha tragicamente messo fine alla sua vita. Calissano soffriva di disturbo dell’adattamento con umore depresso, accompagnato da uno stato depressivo maggiore caratterizzato da insonnia crescente, disturbi della percezione sensoriale, difficoltà di concentrazione, di attenzione e di memoria, e una marcata instabilità emotiva, oltre che da un disturbo da abuso di sostanze.

Per gestire le sue finanze, Calissano aveva un amministratore di sostegno, l’avvocato Matteo Minna, che non solo svolgeva quel ruolo, ma era anche un amico di lunga data. I due si conoscevano da oltre 13 anni. Tuttavia, ciò non ha impedito a Minna di sottrarre oltre 500mila euro a Calissano. Secondo il fratello di Calissano, Roberto, la somma rubata potrebbe superare il milione di euro, ma a causa della prescrizione, gli inquirenti non sono riusciti a ricostruire tutte le operazioni illecite. Questo disfacimento del patrimonio di Calissano ha contribuito inevitabilmente al suo tragico suicidio, poiché aveva bisogno di quei soldi per pagare le cure mediche necessarie.

La procura della Repubblica e il pubblico ministero Francesco Cardona Albini accusano Minna di aver sottratto complessivamente 512mila 587 euro a Calissano. Oltre al peculato, Minna è accusato di circonvenzione d’incapace, inducendo Calissano a compiere atti dannosi per lui, come versamenti a favore di una società dell’avvocato, l’Autopark, e l’acquisizione di quote della stessa società. Altre persone sono cadute nella trappola di Minna, tra cui una donna a cui ha sottratto 200mila euro.

Minna è agli arresti domiciliari dallo scorso anno e attende il processo per peculato aggravato, falsità ideologica e falsa perizia. Si sostiene che abbia ingannato il consulente incaricato dal giudice tutelare di Genova riguardo alla gestione patrimoniale e alla regolarità dei rendiconti presentati.

Prima della sua morte, sono stati riscontrati prelievi sospetti dal conto di Paolo Calissano, e l’ex tutore è attualmente sotto indagine. Roberto Calissano ha rivelato che suo fratello, fino all’ultimo, ha creduto a racconti fantasiosi, finendo per esaurire i soldi persino per le terapie. Dopo essere stato seguito per lungo tempo da una prestigiosa clinica svizzera, Paolo è stato costretto a rivolgersi a una clinica psichiatrica pubblica sconosciuta quando gli è stato comunicato che la clinica svizzera aveva prosciugato i suoi conti. “Mio fratello è stato costretto a piegarsi a molte bugie”, ha dichiarato Roberto.

A un anno dalla morte di Paolo Calissano, il racconto del fratello rivela la tragica vicenda che ha portato al suicidio dell’attore.

Staff
  • PublishedJune 24, 2024