Cronaca

Baby Gang: il trapper milanese torna ai domiciliari dopo controversia sulle foto con pistola

La difesa del trapper e la decisione del tribunale del riesame

Baby Gang: il trapper milanese torna ai domiciliari dopo controversia sulle foto con pistola

Il trapper milanese con milioni di follower, Baby Gang, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, è stato scarcerato e torna ai domiciliari. La corte d’Appello di Milano aveva deciso di aggravare la misura cautelare per il 22enne a causa di alcune foto pubblicate su Instagram in cui veniva ritratto mentre impugnava una pistola – finta – puntata verso l’obiettivo, il tutto mentre si trovava ai domiciliari con braccialetto elettronico.

Contro questa decisione, Baby Gang ha presentato ricorso tramite il suo avvocato Niccolò Vecchioni. Il trapper ha paragonato la situazione a quella di un attore di film d’azione messo in una situazione ingiusta. Vecchioni ha sottolineato che le fotografie andavano lette nel loro significato simbolico e artistico, enfatizzando il carisma del trapper in vista dell’uscita del suo ultimo album.

Il legale ha anche ricordato che il profilo Instagram di Baby Gang non è gestito direttamente da lui, ma dal suo manager, responsabile della comunicazione e della gestione dei canali social. Vecchioni ha evidenziato che il trapper aveva sempre lavorato previa autorizzazione, realizzando videoclip per promuovere l’album, e che il suo collaboratore autorizzato gestiva i contenuti del profilo social.

Il tribunale del riesame ha accolto l’istanza difensiva dell’avvocato Vecchioni, ordinando il ritorno ai domiciliari. I giudici hanno ritenuto che nonostante il trapper avesse continuato a condividere sui social contenuti controversi – come le immagini con armi e droga – ciò faceva parte dell’ambito lavorativo per il quale era autorizzato.

Staff
  • PublishedJune 27, 2024