La scelta di Filippo Turetta: tra redenzione e distruzione
Il giovane detenuto per l'omicidio di Giulia Cecchettin affronta un dilemma cruciale
Il giovane Filippo Turetta, attualmente detenuto per l’omicidio di Giulia Cecchettin, si è trovato di fronte a una scelta cruciale: tentare di ricucire la situazione o distruggere tutto per sempre. Durante la sua fuga in Germania, ha scritto una lettera in cui ha ammesso le sue responsabilità, ha fornito dettagli sull’accaduto e indicazioni per ritrovare il corpo della vittima. Turetta aveva anche considerato il suicidio, ma alla fine ha deciso di non compierlo dopo aver letto un appello dei suoi genitori sul telefono. Pochi giorni dopo è stato arrestato.
Il foglio trovato nella sua auto rappresentava una sorta di testamento in cui spiegava in modo lucido tutti i dettagli del tragico epilogo con Giulia. Dalla lettera e dagli interrogatori emerge che il rapporto tra i due era già compromesso da tempo. Quell’ultimo giorno, dopo una giornata spensierata insieme, Filippo ha cercato di riallacciare i rapporti con Giulia, ma di fronte al rifiuto ha compiuto gesti terribili con l’intento di annientarla, convinto che se non poteva essere sua, non avrebbe dovuto appartenere a nessun altro.