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Nuovo disegno di legge sulla sicurezza: criticità e proteste

Le disposizioni e le reazioni contro il disegno di legge n. 1660

Nuovo disegno di legge sulla sicurezza: criticità e proteste

La mobilitazione contro il disegno di legge sulla sicurezza, in discussione oggi, 25 giugno, nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera, sta crescendo. Tra le varie disposizioni del disegno di legge n. 1660, noto come nuovo dl Sicurezza e firmato dai ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto, spicca la norma che potrebbe rendere nuovamente illegale la cannabis light, con il conseguente divieto di vendere qualsiasi prodotto derivato dalla canapa. Oltre a questo, vi sono altre disposizioni che vanno dall’estensione del daspo urbano alla stretta sulle rivolte carcerarie e alle forme di resistenza pacifica come il blocco stradale.

Ieri, 24 giugno, diverse associazioni della società civile, l’unione sindacale Usb e Potere al Popolo hanno protestato in piazza Montecitorio. Un sindacalista di Usb ha sottolineato che la resistenza passiva viene ora equiparata alla resistenza attiva, rendendo più difficile protestare con modalità nonviolente come i picchetti davanti alle fabbriche o l’occupazione delle autostrade.

L’associazione Antigone insieme ad Asgi ha evidenziato in un’audizione alla Camera la preoccupante tendenza alla criminalizzazione delle lotte sociali proposta dalle nuove norme. In particolare, si segnalano le disposizioni che riguardano i detenuti, come il nuovo delitto di rivolta penitenziaria che potrebbe coinvolgere anche i migranti nei Cpr e nei Centri di accoglienza per richiedenti asilo.

Con il nuovo disegno di legge, la violenza da parte di un detenuto verso un agente penitenziario viene equiparata alla resistenza passiva, con conseguenze pesanti come la denuncia per rivolta e una possibile condanna fino a 8 anni di carcere senza accesso ai benefici penitenziari. Inoltre, verrebbe eliminato il rinvio della pena detentiva per le donne in gravidanza, attualmente obbligatorio.

Oltre ad aumentare le pene per chi commette violenza o resistenza nei confronti degli agenti di pubblica sicurezza, il disegno di legge consentirebbe a tutti i componenti delle forze dell’ordine di avere e portare con sé un’arma privata senza licenza, oltre a quella di servizio. Questo suscita preoccupazioni riguardo alla proliferazione delle armi e al rischio di incidenti mortali.

Sul tavolo restano circa 200 emendamenti da votare, mentre i lavori in commissione proseguono con l’esame degli emendamenti fino all’articolo 10, che riguarda l’estensione dell’applicazione del Daspo urbano.

Il disegno di legge prevede anche nuovi reati e l’estensione del daspo urbano, consentendo al questore di vietare l’accesso a determinate aree pubbliche a soggetti denunciati o condannati fino a 5 anni prima, anche senza una sentenza definitiva. Le opposizioni hanno cercato di limitare questa misura ai soli condannati in via definitiva, ma i loro emendamenti sono stati respinti.

Tra le proposte accantonate vi sono quelle riguardanti la castrazione chimica e la criminalizzazione dei riti islamici celebrati solo in italiano. Resta in discussione l’emendamento sulla cannabis light, che potrebbe avere gravi conseguenze per le imprese del settore.

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