Trionfo del Partito Democratico: risultati ballottaggi e dibattito sul secondo turno
Il centrosinistra conquista i capoluoghi e il confronto sulla legge elettorale
Dopo il successo alle elezioni europee, il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, si conferma in buona salute e trionfa nei ballottaggi delle principali città, strappando al centrodestra i capoluoghi di Regione e chiudendo la partita con un netto 6 a 0. Attualmente, il centrosinistra amministra 57 capoluoghi, rispetto ai 42 del 2019, mentre le destre ne perdono ben 12, scendendo da 52 a 40.
Il doppio turno favorisce il centrosinistra in quanto permette alle forze di sinistra di ricompattarsi al secondo turno, consolidando così il loro sostegno elettorale. Questo spiega la sproporzione tra i numeri delle forze di maggioranza e quelle di opposizione, che, sommate, rappresenterebbero un numero maggiore di elettori.
Le destre avevano tentato di abolire il secondo turno con un emendamento al decreto elezioni, ma l’iniziativa era stata stroncata dalle proteste delle opposizioni e di una parte della maggioranza. Tuttavia, il dibattito è tornato d’attualità, anche grazie all’intervento del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha proposto di modificare la legge ispirandosi al sistema elettorale siciliano.
Il senatore del Pd Dario Parrini ha criticato la proposta di La Russa, definendola sbagliata e grave sul piano democratico. Parrini ha sottolineato l’importanza della legge attuale che, con la soglia del 50 per cento per vincere al primo turno, garantisce ai sindaci l’autorevolezza derivante da una vittoria a maggioranza assoluta.
La proposta di abbassare al 40 per cento la soglia per vincere al primo turno è stata definita un tentativo di cambiare le regole del gioco in modo non democratico e motivato da calcoli di parte. Parrini ha evidenziato che la legge attuale, in vigore da 31 anni, è solida e apprezzata per il suo approccio consensuale e per il premio di maggioranza che garantisce legittimità politica e giuridica ai sindaci eletti.