Politica

Lo scontro sull’Autonomia differenziata: regioni in battaglia

Le posizioni contrapposte sulle riforme regionali e i Livelli Essenziali di Prestazioni

Lo scontro sull’Autonomia differenziata: regioni in battaglia

Lo scontro sull’Autonomia differenziata si accende, con la riforma del governo Meloni che si trova sotto il fuoco incrociato delle regioni governate dal centrosinistra e di quelle del sud a guida centrodestra. Queste ultime, pur normalizzate, non sembrano intenzionate a cedere su un punto critico del provvedimento: i famosi Livelli Essenziali di Prestazioni (LEP). Senza il rispetto di tali livelli, le richieste di autonomia delle regioni più ricche rischiano di essere respinte.

Le regioni a guida centrosinistra si preparano alla battaglia. La Campania, con il presidente Vincenzo De Luca in prima linea, l’Emilia-Romagna di Stefano Bonaccini, neo europarlamentare, e la Toscana sono tra le prime a promettere resistenza contro la legge Calderoli. Il Consiglio regionale della Campania si appresta a votare la richiesta di referendum abrogativo dell’Autonomia differenziata, con una seduta straordinaria convocata per lunedì 8 luglio. Anche in Toscana si muove in questa direzione, con il presidente dell’assemblea, Antonio Mazzeo, che annuncia l’avvio dell’iter per la convocazione dell’aula.

In Emilia-Romagna, tutti i capigruppo della maggioranza, compresi i 5 Stelle, hanno firmato la richiesta di referendum abrogativo contro la riforma Calderoli. La regione ha aderito a iniziative a sostegno di modelli autonomistici, pur sottolineando l’importanza del rispetto dei principi costituzionali.

Le opposizioni contestano la posizione di Bonaccini, accusandolo di aver cambiato radicalmente idea sulla riforma. Marta Evangelisti di Fratelli d’Italia critica la mancanza di coerenza nel Pd su un tema così centrale come l’Autonomia.

Le regioni del Centro-Sud a guida centrodestra, pur non sostenendo il referendum abrogativo, pongono ostacoli alla riforma. La legge Calderoli impone il rispetto dei Livelli Essenziali di Prestazioni su tutto il territorio nazionale prima di concedere l’autonomia a una regione. Questa condizione, certificata da una commissione tecnica, rende attualmente difficile l’applicazione dell’Autonomia differenziata.

Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le politiche del Mare, sostiene l’Autonomia a condizione che tutti partano dalla stessa linea e chiede a Zaia di accelerare il processo per individuare i LEP, garantendo così le regioni svantaggiate. La risposta di Zaia, che richiama le responsabilità delle opposizioni, evidenzia le complessità politiche che circondano il tema dell’Autonomia differenziata.

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Stefano Bonaccini (LaPresse)
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Nello Musumeci (LaPresse)