Mistero della fascetta plastica: il caso dell’imprenditore Angelo Onorato
Esclusivo: nessuna traccia di dna estraneo sulla scena del presunto suicidio
La fascetta plastica da elettricista trovata al collo dell’imprenditore Angelo Onorato, il cui corpo è stato rinvenuto nella sua auto il 25 maggio scorso dalla moglie Francesca Donato, ex europarlamentare della Lega, e la figlia Carolina sulla circonvallazione di Palermo, non presenta tracce di dna di persone estranee. Gli esami condotti dalla polizia scientifica confermano la presenza esclusiva del dna dell’uomo e di coloro che gli hanno prestato i primi soccorsi, insieme alle impronte della moglie che ha tentato di soccorrerlo. Questi risultati supportano la tesi del suicidio, già avanzata dagli investigatori e confermata dall’autopsia eseguita presso l’istituto di Medicina legale del Policlinico.
Angelo Onorato, architetto e proprietario di due negozi a Palermo, era sposato con Francesca Donato, ex europarlamentare della Lega, successivamente passata alla Democrazia Cristiana. È stata proprio la moglie, insieme alla figlia, a scoprire il corpo dell’uomo utilizzando il gps del cellulare per localizzarlo, dopo aver perso le sue tracce. Il ritrovamento è avvenuto all’interno della sua auto Range Rover, parcheggiata lungo viale Regione Siciliana nord ovest, una strada parallela all’autostrada Palermo-Mazara del Vallo, in direzione Trapani.
L’imprenditore è stato trovato seduto al posto di guida, con la cintura di sicurezza allacciata. Attorno al collo aveva una fascetta in plastica stretta, mentre sulla camicia erano presenti macchie di sangue. Non sono stati riscontrati segni di lotta all’interno dell’auto, i finestrini erano integri. Il veicolo era parcheggiato lungo un tratto di via caratterizzato da capannoni e aziende, con poche abitazioni circostanti.