Cronaca

Omicidio a Soiano del Lago: la latitanza di Mario Bozzoli

Il mistero dietro la scomparsa del titolare delle Fonderie Bozzoli

Omicidio a Soiano del Lago: la latitanza di Mario Bozzoli

La notizia della condanna di Mario Bozzoli, 39enne bresciano, per l’omicidio dello zio Giacomo, titolare delle Fonderie Bozzoli di Marcheno, ha scosso l’opinione pubblica. La sua villa a Soiano del Lago è apparsa deserta, con l’erba alta nel giardino, quando i carabinieri hanno fatto visita alla famiglia. Nessuna traccia di Giacomo, della moglie o del figlio piccolo da diversi giorni, secondo i vicini.

Nonostante nessuna restrizione di movimento o divieto di espatrio, la magistratura potrebbe emettere un decreto di latitanza per facilitare la ricerca di Bozzoli. Il suo nome è stato inserito nel database nazionale delle forze dell’ordine per monitorare alberghi, aeroporti e zone turistiche.

I legali di Bozzoli si sono astenuti dal commentare la situazione, mentre il padre Adelio ha spiegato che il figlio non rispondeva al telefono, aspettando l’esito del processo a casa. L’avvocato Nicodemo Gentile, rappresentante dell’associazione Penelope nel processo, ha esortato Giacomo a consegnarsi alle autorità e assumersi le responsabilità.

La vicenda processuale ha rivelato dissidi economici legati alla fonderia come possibile movente dell’omicidio. Mario Bozzoli, accusato di lucrare dalla società e ostacolare i progetti imprenditoriali, è stato ritenuto colpevole nonostante le sue continue dichiarazioni di innocenza. La Cassazione ha confermato la condanna per omicidio, ma al momento Bozzoli risulta irreperibile.