Polemica tra Vittorio Feltri e il sindaco di Catanzaro: le scuse e la reazione
Il confronto su una battuta controversa e le conseguenze legali
Durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio24, il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, ha chiesto scusa alla città di Catanzaro per una battuta che ha suscitato polemiche. Il giornalista aveva commentato su TikTok la foto che ritraeva la neo eurodeputata di Alleanza Verdi Sinistra, Ilaria Salis, insieme a Mimmo Lucano e Carola Rackete, dicendo: “La Salis vestita come una cameriera di Catanzaro, proprio la cosa più bassa che si possa immaginare”. Queste parole hanno scatenato la reazione del sindaco della città calabra, Nicola Fiorita, che ha minacciato azioni legali contro Feltri, definendolo “il vero volto della Padania” e accusandolo di offese e frasi razziste.
Il sindaco ha dichiarato: “Vittorio Feltri, il vero volto della Padania. Lo porteremo in tribunale per le sue inaccettabili offese alla nostra città e per le sue frasi razziste. Questi sono i campioni dell’autonomia differenziata”. Fiorita ha poi aggiunto: “Si vergogni e se ha un minimo di decenza chieda scusa a Catanzaro e alle donne che lavorano nei bar e nei ristoranti con grande dignità. Sempre più deciso alla resistenza contro la prepotenza e l’arroganza dei padani”.
Le scuse di Vittorio Feltri sono arrivate successivamente, e il sindaco ha mostrato un certo apprezzamento, anche se ha sottolineato che l’amarezza e l’indignazione non sono completamente svanite. Fiorita ha commentato: “Avere ricevuto le scuse da Vittorio Feltri in diretta dai microfoni de La Zanzara di Cruciani e Parenzo, considerata la spigolosità del personaggio, non cancella l’amarezza e l’indignazione ma quanto meno le attenua. Feltri non chiede mai scusa, ne sa qualcosa Virginia Raggi; e se ha ritenuto di farlo, sia pure a denti stretti, vuole dire che ha capito di averla fatta grossa. Mi basta. Ma non dobbiamo commettere l’errore di abbassare la guardia nella difesa della nostra terra e dei nostri figli”.