Economia

Riforma fiscale e nuove misure: cosa cambia per le tasse in Italia

Decimo decreto approvato: discarico automatico e rate dilazionate

Riforma fiscale e nuove misure: cosa cambia per le tasse in Italia

Le tasse stanno subendo nuovi cambiamenti a seguito delle recenti novità introdotte dall’Agenzia delle Entrate, nell’ambito di una riforma fiscale promossa dal governo Meloni. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decimo decreto che conclude il percorso di questa riforma, presentata come a costo zero. Tuttavia, come ha sottolineato il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, ulteriori interventi richiederanno risorse aggiuntive. Le ultime misure adottate comporteranno costi che potrebbero raggiungere i 2,5 miliardi di euro, distribuiti su più anni.

Il governo mira a bilanciare queste spese introducendo due principali novità: il discarico automatico delle cartelle e l’aumento delle rate per i contribuenti con debiti fiscali. L’obiettivo principale di quest’ultimo intervento è ridurre il considerevole accumulo di debiti fiscali, che ha raggiunto la cifra record di 1.200 miliardi, prevenire situazioni simili in futuro e rendere il processo di riscossione più efficiente e rapido.

Una delle misure chiave prevede un aumento del numero di rate per il pagamento delle tasse, rivolto a coloro che hanno debiti pregressi con l’Agenzia delle Entrate. Con il recente allungamento dei tempi, il numero di rate mensili passa da 72 a un massimo di 120, da distribuire su un arco temporale di 10 anni. A partire dal 2025, per i debiti fino a 120.000 euro, sarà possibile dilazionare il pagamento in 84 rate mensili anziché 72 come attualmente previsto.

Dal 2027 e 2028 il numero di rate aumenterà a 96, mentre dal 2029 si arriverà fino a 108 rate. A partire dal 2031, su richiesta, sarà possibile dilazionare il pagamento in 120 rate mensili. Per ottenere lo stesso trattamento per debiti superiori a 120.000 euro, sarà necessario dimostrare una situazione di difficoltà economica in conformità con la legislazione vigente.

Questo processo comporterà un costo complessivo stimato di circa 2,5 miliardi di euro dal 2025 al 2037, coperti dal fondo taglia tasse. Un’altra importante novità riguarda il discarico automatico delle cartelle esattoriali non pagate entro 5 anni, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025. Dopo cinque anni di tentativi infruttuosi di riscossione, le cartelle verranno restituite all’ente emittente.

Per quanto riguarda le imprese, il Consiglio dei Ministri ha introdotto nuove disposizioni. Con l’approvazione definitiva del decreto legislativo per attuare la legge annuale sulla concorrenza, i controlli sulle attività economiche diventeranno più agevoli, basati su principi di maggiore collaborazione. Le imprese considerate più virtuose riceveranno un riconoscimento di basso rischio di evasione, con un periodo di 10 mesi di esenzione da ulteriori ispezioni in caso di superamento positivo di un controllo.

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottolineato il passaggio da una logica sanzionatoria a una preventiva, basata sulla fiducia reciproca che premia i comportamenti virtuosi, promuovendo un approccio incentrato sulla prevenzione degli illeciti.

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