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Emergenza idrica in Sicilia: nave cisterna per rifornire le città costiere

Piano di supporto contro la siccità e carenze idriche nelle province di Agrigento e Trapani

Emergenza idrica in Sicilia: nave cisterna per rifornire le città costiere

La Marina Militare ha individuato e allertato una nave cisterna per rifornire le città costiere dell’Agrigentino e del Gelese. Questa soluzione è stata concordata dal capo della Protezione Civile siciliana, Salvo Cocina, in collaborazione con la Protezione Civile nazionale su richiesta del presidente della Regione, Renato Schifani, al fine di fornire supporto ai centri maggiormente colpiti dall’emergenza idrica.

La nave, ormeggiata ad Augusta, ha la capacità di trasportare fino a 1.200 metri cubi di acqua ed è pronta a salpare in base alle direttive di emergenza provenienti dalla Regione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per soddisfare i bisogni minimi di salute, sono necessari tra i 50 e i 100 litri d’acqua al giorno per persona. In base all’ultimo report dell’Istat sul consumo di acqua in Italia, vengono erogati 236 litri di acqua al giorno per ogni italiano.

La siccità in Sicilia ha portato il porto di Licata ad essere considerato il più idoneo, dopo una valutazione effettuata da Aica, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento, una delle aree maggiormente colpite. Ulteriori verifiche sono in corso sui porti della costa agrigentina e nissena.

Cocina ha richiesto a tutti i soggetti coinvolti (Ati, Comuni, gestori, Consorzi di bonifica) un report dettagliato e urgente sullo stato di avanzamento degli interventi previsti nel Piano che ha portato alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale da parte del Consiglio dei Ministri, con un finanziamento iniziale di 20 milioni di euro.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha dichiarato: “Stiamo affrontando un evento imprevisto e imprevedibile con l’attivazione di 100 pozzi, l’utilizzo di una nave militare e il potenziamento delle reti idriche, soprattutto ad Agrigento. Il lavoro è intenso e ho coinvolto tutte le istituzioni, comprese quelle territoriali, per risolvere le carenze del passato, anche se ci vorrà del tempo.”

Schifani ha sottolineato: “Ho individuato tre dissalatori a Porto Empedocle, Trapani e Gela, inattivi da 14 anni. Se fossero stati funzionanti, la situazione di siccità sarebbe stata molto meno critica. Abbiamo stanziato 60 milioni di Fondo Sviluppo e Coesione per ripristinare questi dissalatori: il prossimo anno la Sicilia potrà contarci.”

Intanto, con un finanziamento di 977 mila euro, la regione ha previsto la riparazione di 98 autobotti. Di questi fondi, 389 mila euro saranno destinati all’acquisto di 10 autobotti usate e 167 mila euro per l’acquisto di una nuova. Tuttavia, c’è il rischio che i mezzi non siano disponibili prima di settembre.

Un decreto del dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti ha autorizzato l’utilizzo delle acque reflue depurate provenienti da Castelvetrano, nel Trapanese, per l’irrigazione delle campagne nelle province di Agrigento e Trapani. Sono state stabilite prescrizioni sanitarie e controlli periodici sulla qualità dell’acqua depurata destinata al riutilizzo per l’irrigazione.